mercoledì 12 ottobre 2011

Padania muerte

‘’Sono io la morte e porto corona e son di tutti voi signora e padrona e cosi' sono crudele cosi' forte sono e dura che non mi fermeranno le tue mura…’’
Esordiva così, in maniera semplice ma cruda, una vecchia canzone di Angelo Branduardi.
Mi torna alla mente questo sonetto quando ripenso alla nostra cara Padania che recentemente è stata classificata come la quinta zona piu’ inquinata del pianeta. Basterebbe prendere uno shuttle e dopo aver raggiunto un’orbita geostazionaria, guardare all’ingiu’ per osservare la nostra penisola, il Bel paese (un par di palle). Ecco una foto.

Magari l’avete gia’ vista. Bene. Vedete quell’enorme macchia grigia contrassegnata in rosso ? E’ l’evidente traccia dell’inquinamento atmosferico prodotto dalle industrie, dal traffico veicolare, dalle citta’ e che per 365 giorni all’anno ammorba l’aria che respiriamo, nella pianura solcata dal fiume Po. Vedere questo schifo a 10.000 metri d’altezza fa piu’ impressione vero ? Per colpa di quella lurida macchia grigia, lo scorso mese di marzo la Corte europea di giustizia del Lussemburgo ha condannato l'Italia per la mancata applicazione entro i termini della direttiva Ue Ippc, sulla prevenzione e la riduzione dell'inquinamento industriale. La direttiva imponeva agli Stati membri di adottare le misure necessarie affinché le autorità competenti controllassero, attraverso autorizzazioni, che gli impianti esistenti funzionassero secondo i requisiti dettati dalle norme Ue. Cosa che ovviamente in Italia non si è verificata. E sapete perchè ? Perché l’avvelenamento dell’aria e dell’acqua è stato tollerato nel nostro paese al punto tale che ormai morire di tumore sembra sia la cosa più naturale e che tutto questo si registra perchè siamo uno tra i paesi piu’ inquinati e corrotti del mondo. Ma l’elemento piu’ raccapricciante è determinato da quei professoroni che ogni tanto compaiono alla tv o che scrivono sui maggiori quotidiani nazionali, ridimensionando pericoli reali sulla salute a favore di potentati economici da cui ricevono lauti compensi per sviare le masse. Non ci credete ? Parliamo ad esempio di inceneritori. La dottoressa Patrizia Gentilini, oncologa,  fa parte dell’ Associazione contro Leucemie, Linfomi, Mieloma (AIL) sezione Forlì-Cesena, con l’incarico di vice presidente ed è anche membro dell’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia).
La dottoressa Gentilini afferma che in base a studi recenti, l’Italia detiene il record sull’incremento dei tumori infantili rispetto all’Europa. In Italia aumentano del 3,2% all’anno nei primi dodici mesi di vita, mentre negli Stati Uniti crescono al ritmo dello 0,6% all’anno. La morte è trasmessa ai neonati dal corpo delle loro madri.
L’oncologa denuncia
falsificazioni di documenti utilizzati da pubbliche associazioni per negare gli effetti degli inceneritori sulla nostra salute e per occultare le nuove fabbriche di tumori. Nel comunicato stampa del ventennale dell’Associazione Medici per l’Ambiente datato 25 novembre 2010, si è denunciato il fatto che sono stati modificati i risultati di studi scientifici in documenti in uso ad associazioni pubbliche, per attestare ''la presunta innocuità degli impianti di incenerimento dei rifiuti''. Si fa riferimento ad un documento in particolare: il Quaderno n.45 di Ingegneria Ambientale. Questo bel quadernino è stato redatto da alcuni soloni della medicina Italiana: Umberto Veronesi (detto anche Prof. Cancronesi), Michele Giugliano, Mario Grasso e Vito Foa’. Ed è stato ripreso dalla Regione Sicilia e da altre Regioni, quali la Regione Toscana e altre Province in Italia. L’impatto sanitario è sviluppato a pag. 54/55 a firma di Vito Foà. In questo capitolo vengono presi in esame 4 studi, tutti riportati in maniera non corretta !!!. In particolare per lo studio condotto in Inghilterra dal Pro.P.Elliot in prossimità di 72 inceneritori, è riferito che non è stata trovata alcuna diversità di incidenza e mortalità per cancro mano a mano che ci si allontanava dalla zona emissiva.
Lo scritto originale del Prof.P.Elliot dice esattamente il contrario !!!!, perché viene riportata, per l’esattezza, una diminuzione statisticamente significativa, mano a mano ci si allontanava dall’impianto di incenerimento per tutti i cancri: il tumore allo stomaco, al colon retto, al fegato e al polmone. Quindi mano a mano che ci si allontanava dagli impianti il rischio diminuiva. Insomma i soloni, baroni ed  infamoni nella versione italiana hanno aggiunto una negazione in modo da capovolgere il significato del lavoro.
Vogliamo parlare di inquinamento veicolare ? Riprendiamo ad esempio la Rho-Monza.

Questa foto scattata dal satellite e rielaborata graficamente, è una proiezione futura di una zona di Paderno Dugnano, precisamente Via Camposanto (non me ne vogliano i residenti ma nome piu’ infausto non poteva cadere a fagiuolo..), dopo che la Rho Monza verra’ riqualificata senza interramento. Fissate bene nella mente le palazzine inquadrate dal rettangolo rosso in alto a sinistra. Qual'è la distanza che intercorre tra quella piu' vicina all'autostrada e quest'ultima ??? Solo 10 metri. Cioè gli abitanti di questa palazzina quando apriranno le serrande dei propri balconi si troveranno questo fiume d’asfalto a soli 10 fottuti metri !!! Non ci saranno opere di mitigazione sufficienti per prevenire gli effetti deleteri del rumore e l’inquinamento veicolare. Altri esempi li possiamo riscontrare a Bollate in prossimita' dell’Istituto Scolastico in via Varalli o  le palazzine di via Pietro Nenni oppure le zone residenziali a Novate in via Monterosa o via Bollate. E c'è gente in Provincia ed in Serravalle che si diverte a giocare sulla nostra pelle e quella dei nostri figli portando avanti a piè spinto un progetto nato male e che finira' peggio per che cosa poi ??

Per dar lavoro a cinque rumeni o moldavi sottopagati !!!!

E’ necessaria un‘inversione di marcia nelle scelte che colpiscono le opere strategiche infrastrutturali del territorio milanese. Perché il territorio è fatto prima di tutto dalle persone che ci vivono. E che non vogliono finire come parte di un' asettica statistica di morte, artefatta magari da qualche medico prezzolato di turno.


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