venerdì 4 novembre 2011

Spezzeremo le reni...

De Nicola in divisa cerimoniale


Quanto sia vana ogni speranza nostra, quanto fallace ciaschedun disegno, quanto sia il mondo d'ignoranza pregno...


Così celebrava nel Canzoniere Lorenzo de Medici intorno all'anno 1480.  Lorenzo de Medici detto il Magnifico, vissuto nel XV secolo, signore di Firenze, uomo politico, grande letterato e mecenate. La sua casata, i Medici, era contraddistinta da uno stemma riportante cinque palle rosse in campo giallo. E di ''palle'' il Magnifico ne aveva da vendere. Ma perchè abbiamo disturbato il Magnifico ??? Perchè l'abbiamo invocato ??? Eppure se pensiamo a certi personaggini che dominano, anzi sarebbe meglio dire deturpano, l'attuale scena politica italiana e che sfortunatamente reggono le redini istituzionali ed amministrative del nostro paese, la statura del Magnifico si eleva in tutta la sua possenza e vitalita'. Lorenzo rappresenta un' eredita' storica che dovremmo conservare con orgoglio. Ma paragonare oggi la sua figura a tal Ignazio La Russa oppure - se vogliamo scendere di alcuni anzi tanti ma tanti gradini - al nostro caro assessore Giovanni De Nicola, beh è tutto un pianto e stridor di denti. Insieme ai Pataccari della Padania  rappresentano un coacervo di arroganza, ignoranza, prepotenza e rozzezza. Da far impallidire la nostra ormai bistrattata immagine internazionale. Davvero mi sto domandano ancora adesso come sia stato possibile che persone mediocri quali LaRussa abbiano potuto occupare posizioni di prestigio nell'ambito dell'enclave governativa italiana. Rappresentano un retaggio obsoleto, nero e tenebroso che è stato maldestramente sdoganato per apparire lavato e purgato dalle sue sconcezze. Rendiamoci conto che se vivessimo durante il periodo del Ventennio, questi non esiterebbero a menar fendenti a colpi di manganello o far ingurgitare litri di olio di ricino al primo ''dissidente'' che non la pensasse come loro.

La Russa giovine dedito ai suoi hobbies

La Russa si è vantato lo scorso 16 Dicembre 2010 ad Annozero di essere fascista. Dichiaro' "Sì. Sono fascista. Sono orgoglioso di essere fascista".

Ci siamo dimenticati vero che l’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque “fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche???

Ma ormai in Italia tutto fa brodo.

Questi elementi sono i mastini da guardia utilizzati da chi ben sappiamo per raggiungere ed esercitare il potere. Sono parte del pacco dono che l'odierno Presidente del Consiglio ci ha regalato negli ultimi 17 anni. E se pensiamo al caro De Nicola abbiamo una trasposizione fedele di tale modus operandi sul suolo milanese. E che guarda caso ricade sotto l'ala protettrice dell'attuale Ministero della Difesa. Ecco perchè con tracotanza si presenta a noi in tutta la sua bassezza nella questione Rho-Monza. Gli manca solo un bel balcone stile Palazzo Venezia a Roma, una folla adorante e via con lo spezzeremo le reni ai Padernesi, Novatesi, Bollatesi, Cormanesi e Baranzatesi.  Entrare nella testa di costoro è vana speranza. Non troveremmo nulla di interessante o razionalmente consistente. Ma quello che li rende particolarmente detestabili è che si comportano come elefanti in una cristalleria. Hanno una sensibilita' per le esigenze delle comunita' pari allo zero. Gia' pero' loro pontificano da Palazzo Isimbardi ed abitano a Milano 2, una delle regge fatte costruire dall'Imperatore. Da loro non passano le quattordici corsie od i rilevati alti tredici metri a meno di 10 metri dalle case.


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