venerdì 11 novembre 2011

Il federale



La buon'anima di Ugo Tognazzi mi perdonera' se utilizzero', nella seguente disamina, uno dei suoi indimenticabili personaggi consegnati alla storia della cinematografia Italiana.
Sto parlando dell'interpretazione di Primo Arcovazzi nel film ''Il Federale'' diretto da Luciano Salce negli anni sessanta.

Prendo spunto da una ficcante analisi critico cinematografica (da i Racconti della Stella Rossa):

''Primo Arcovazzi  rappresenta il classico fascista convinto, cresciuto a libro e moschetto, saltatore di cerchi di fuoco e bruciatore di Fez. A lui viene affidata una delicata missione: arrestare e portare a Roma il sovversivo professor Bonafé. Il film si concentra su tutto il viaggio tra gli Abruzzi e Roma; una serie di disavventure capiteranno ai due protagonisti, e Arcovazzi, malgrado veda il regime crollare sotto i suoi occhi, continua nei suoi atteggiamenti intransigenti, convinto com'è che appena arrivato nella capitale verrà promosso a Federale. La pellicola di Salce è il ritratto ironico di un Italia dilaniata dalla guerra e dal crollo di un delirio collettivo identificato nel ventennio fascista: non a caso, Arcovazzi viene interpretato in maniera sublime dal cremonese Ugo Tognazzi, come fosse un grosso bambino, ottuso, incapace di mettere in discussione quel Dio che venerava fin da fanciullo. Ne viene fuori un ritratto per molti versi vero, e che aiuta molto a riflettere sulla sorta di "trance" in cui si viveva in quegli anni, un film satirico che invita a far pensare con la propria testa, una commedia che forse ci insegna un pò anche a ridere di noi stessi, quando ci creiamo, o ci siamo creati, i nostri idola tribus.''


Ohibo' ohibo' ohibo' ...... Arcovazzi non vi ricorda forse ma che dico forse ....lontanamente qualcuno di nostra meritoria conoscenza ??? Pizzo Calabro....generale Custer....Boia chi molla ???


Ed eccolo qua il Primo Arcovazzi de noantri....

Orbene ne ha combinata un'altra delle sue. Dopo la nostra triste vicenda sulla Rho-Monza, dopo i limiti a 70 km orari sulle superstrade milanesi che non si riescono a riparare, dopo il farlocco e ''disinteressato'' obbligo dei pneumatici da neve per gli automobilisti milanesi, il nostro federale ha avuto l'onore di farsi conoscere anche in quel di Cusano Milanino lo scorso 3 Novembre 2011. Invitato dal sindaco della locale cittadina per esporre le intenzioni della Provincia riguardo alla metodologia costruttiva della nuova e realizzanda metrotranvia Desio - Seregno in quel di Cusano, il nostro Primo Arcovazzi da Pizzo Calabro, di fronte alle lamentele dei cusanesi richiedenti e lamentanti una modifica al progetto preliminare - ennesimo retaggio di preistoria ingegneristica datato 2005 - se ne è uscito con la solita mussoliniana esternazione:

VOLENTI O NOLENTI IL TRAM PASSERA' ANCHE DA CUSANO


L'arte diplomatica di De Nicola


Rendiamoci conto che questo signore è rappresentante del partito ex maggioranza di governo, il famoso PDL o Partito Delle Sciagure, che a livello nazionale ha rappresentato per il nostro paese la peggior pestilenza dal dopoguerra ad oggi. Mentre lo scorso martedì si consumava di fatto la caduta dell'Impero Berlusconiano ed il sopramenzionato partito è entrato in un loop di lotte intestine che ne stanno minando le fondamenta, appare curioso come sia possibile che questo deleterio soggetto continui pervicacemente a perseguitare le comunita' milanesi ma soprattutto in nome di chi o di cosa stia realmente portando avanti la sua ostinata missione.
Francamente proporrei alla giunta Provinciale, un ente che fra due anni si sciogliera' come neve al sole, di presentare una mozione di sfiducia nei confronti di questo assessore per palese e conclamata incapacita', destituendolo de facto dalla funzione che purtroppo gli è stata assegnata. Iniziano ad essere troppi i cittadini della Provincia milanese a cui questo figuro ha pestato i piedi, mancando di tatto, diplomazia ma soprattutto di totale capacita' interpretativa del territorio.
Ricordiamoci poi che nel recente passato, l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, dopo averlo verificato all'opera, pose il veto alla sua ricandidatura in Consiglio Comunale durante il suo secondo mandato.

Ergo CAPISCI AMME'

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