giovedì 31 maggio 2012

No Tar No Party

.....ad eccezione delle comunita' di Paderno, Novate, Cormano e Bollate


Apprendo con rammarico l'esito del ricorso inoltrato dal Comune di Paderno Dugnano presso il Tribunale Amministrativo Regionale di Milano contro gli espropri relativi alla Rho-Monza in territorio Padernese. Il ricorso è stato dichiarato, freddamente, irricevibile ed inamissibile. Come quando a scuola la maestra con una espressione disgustata ti restituisce ,schifata, un compito fatto male, porgendoti il foglio tra le dita della mano destra, turandosi nel contempo il naso, manco fosse uno straccio puzzolente.

Come avete potuto disturbare codesto Tribunale con una tal irricevibile richiesta ?

Sono deluso ma non troppo.

DELUSO perchè mi ero illuso che la giustizia italiana facesse a fettine un crimine contro l'ambiente, il territorio e la cittadinanza. Solo un folle potrebbe approvare la costruzione di un'autostrada in mezzo alle comunita' cittadine. La fregatura è che nel nostro Paese, grazie ai nostri moribondi governanti sia di centrodestra che di centrosinistra, non sono stati creati gli strumenti giuridici idonei per proporre una class action ''american style'' veramente efficace e dirompente. Quella che per dirla tutta fa vedere i sorci verdi ai grossi potentati economici. Per tutelare ''gli amici'' dei poteri forti hanno ridotto e sminuzzato l'istituto della class action ad una mera ed innocua ''puzzetta di formica''. Portando a paragone la vicenda Rho-Monza, non sussistono infatti gli estremi per proporre una class action contro la Pubblica Amministrazione in quanto mancano i requisiti previsti dalla legge (D.Lgs 198/2009) ovvero:

- non esiste violazione di termini o mancata emanazione di atti amministrativi generali obbligatori;
- non esiste violazione di obblighi contenuti in carte di servizi;
- non esiste violazione di standard qualitativi ed economici;
- non esistono omissioni di esercizio di poteri di vigilanza o di controllo o sanzionatori.

OBIETTIVO perchè conscio degli aspetti legali legati alla vicenda.  Puntare sul ricorso contro gli espropri cercando di bloccare la Rho-Monza è stata un'operazione di pura follia in termini sia sostanziali che temporali.
Il ricorso era gia' stato battezzato prima ancora di essere presentato. Mi dispiace molto per il vicesindaco di Paderno, Bogani ,che si era dichiarato ottimista. Pero' una notazione al legale che ha condotto la vicenda deve essere fatta. Qualsiasi studio legale in Milano, specializzato in diritto amministrativo, avrebbe vivamente sconsigliato il proprio cliente dal presentar ricorso in questo particolare momento. Quindi i soldi dei contribuenti padernesi sono stati polverizzati in un batter di ciglio. Ecco perchè sornione il legale di Serravalle ha portato a termine il suo compito senza proferire parola intascandosi nel contempo una lauta e corposa parcella. Facile come bere un sorso d'acqua. Caro Bogani non se la prenda: non volevo rimproverarla perchè sono al corrente della sua opera meritoria riguardo alla Rho-Monza che dovrebbe essere solo apprezzata e non denigrata. Solo un suggerimento: astenersi dai pifferai magici.

PERCHE' ?


Perchè quando si ricorre alla giustizia amministrativa bisogna procedere per gradi. A partire dalla genesi del contenzioso. Seguitemi se ne avete il tempo ma soprattutto la pazienza, nei meandri della legislazione.

Il ricorso doveva essere fatto in concomitanza dell'emissione del progetto preliminare. Ora era da escludersi in partenza la possibilità di una azione giudiziale nei confronti del progetto preliminare:
-  sotto il profilo sostanziale, in quanto Serravalle aveva correttamente svolto la procedura prevista dalla legge per l’approvazione del progetto preliminare (art. 165 D.Lgs 163/2006 e smi);
- sotto il profilo procedurale in quanto, essendo stato approvato il progetto preliminare con provvedimento del febbraio 2009 erano ampiamente decorsi i termini per impugnarlo (entro 60gg dall'approvazione ...figuriamoci).

In ambito stragiudiziale inoltre si erano esaurite, con esito negativo,  tutte le possibilità partecipative previste dalla legge (Conferenza dei servizi) per opporsi al progetto preliminare. I Comitati non c'erano (ma erano stati invitati ?), nessun privato si è opposto e solo i Comuni di Paderno e Novate avevano dato parere negativo (si ringraziano i Comuni di Cormano e Bollate che per scelte puramente ''politiche'' avevano votato a favore..)

Che si fa ora ?


Si deve attendere l'approvazione sia del progetto definitivo che quello esecutivo messi a gara. 
Sulla possibilità di intervenire stragiudizialmente sul progetto definitivo ed esecutivo, si deve far riferimento all'art. 166 del D.Lgs 163/2006, che disciplina l’approvazione dei medesimi relativamente alle infrastrutture strategiche, così come effettivamente viene classificata la nuova Rho-Monza.

Tale norma prevede che “Il progetto definitivo è rimesso da parte del soggetto aggiudicatore (Provveditorato alle Opere Pubbliche delle Regioni Lombardia e Liguria), del concessionario (Società Milano Serravalle) o contraente generale, a ciascuna delle amministrazioni interessate dal progetto rappresentate nel CIPE e a tutte le ulteriori amministrazioni competenti a rilasciare permessi e autorizzazioni di ogni genere e tipo (compresi quindi i Comuni interessati alla vicenda Rho-Monza), nonché ai gestori di opere interferenti (.....). Le pubbliche amministrazioni competenti e i gestori di opere interferenti possono presentare motivate proposte di adeguamento o richieste di prescrizioni per il progetto definitivo o di varianti migliorative che non modificano la localizzazione e le caratteristiche essenziali delle opere, nel rispetto dei limiti di spesa e delle caratteristiche prestazionali e delle specifiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare”.

In sostanza le pubbliche amministrazioni competenti e i gestori di opere interferenti potrebbero quindi intervenire sul progetto definitivo, riproponendo le modifiche  non accolte  in sede di approvazione del progetto preliminare.

Esistono pero' dei limiti espressamente previsti dalla norma:

Infatti possono essere presentate, motivate proposte di adeguamento o richieste di pre­scrizioni per il progetto definitivo o di varianti migliorative che presentino (è da intendersi, a pena di ammissibilità) due requisiti:
1) non possono modificare la localizzazione e le caratteristiche essenziali dell'opera;
2) devono rispettare i limiti di spesa, le caratteristiche prestazionali e le speci­fiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare.

Rimane pertanto un margine di variazione piuttosto limitato, che potrà far riferimento, ad esempio, ad aspetti tecnici o opere complementari (viadotti o rilevati, sottopassi, deviazioni stradali, ecc.) ma non potrà stravolgere l'assetto già approvato né alterarne sostanzialmente la spesa.

( qui sta' la fregatura a conferma dell'emerita fesseria del De Nicola quando afferma che dopo l'aggiudicazione della gara si potra' chiedere all'impresa aggiudicatrice di verificare l'interramento...mma ddove ?)

Entro tali limiti, il progetto definitivo, presentato dal vincitore dell’appalto concorso, potrà quindi essere oggetto di osservazioni da parte delle amministrazioni competenti (i Comuni ).
Le amministrazioni interessate  non sono tuttavia i soli soggetti che possono  intervenire nell'approvazione del progetto definitivo.
Infatti, la norma prevede, al comma 2, che  il soggetto aggiudicatore, concessionario o contraente generale, comunichi l'av­vio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità ai privati interessati alle attività espropriative ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241.
A seguito dell’avviso di avvio del procedimento,  i privati interessati dalle attività espropriative potranno dunque presen­tare osservazioni al soggetto aggiudicatore, che dovrà valutarle per ogni con­seguente determinazione.

Al fine della verifica delle possibilità di altri soggetti di partecipare  all’approvazione del progetto definitivo, occorre richiamare la procedura prevista dalla medesima norma per la “veicolazione” delle suddette osservazioni:

infatti, l’ultimo comma dell’art.166 del D.Lgs 163/2006 prevedeva che ”Le proposte e richieste sono acquisite dal Ministero a mezzo di apposita Conferenza di servizi, convocata non prima di trenta giorni dal ricevimento del progetto da parte dei soggetti interessati e conclusa non oltre il termine di novanta giorni di cui al presente comma ..''
Tuttavia, ai sensi  dell’art. 4, comma 10-bis D.L. 70/2011 “ai progetti preliminari   già approvati dal CIPE alla data di entrata invigore della legge di convensione del DL 70/211 conntinuano ad applicarsi le disposizioni  degli artt. dal 165 al 168 del Codice dei contratti pubblici ….nel testo vigente prima della medesima data” e, dunque, al caso nostro.
Orbene, dalla presenza di una conferenza di servizi, quale modulo parrtecipativo procedimentale  acceleratorio e contestualizzante, protrebbe desumersi la facoltà (ma si badi bene, non l ‘obbligo) da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche delle Regioni Lombardia e Liguria, di convocare i Comitati, i quali  non potranno tuttavia incidere sulla decisione da adottare, trattandosi di fatto (l’invito), puramente facoltativo, la cui mancanza non è censurabile (Consiglio di Stato sez. VI, 6 settembre 200, n. 6480) (della serie i diretti interessati ovvero i cittadini valgono meno del due di picche...)
Solo i Comuni interessati dall’intervento e i privati potranno quindi avere in tale fase un peso “istituzionale” sulla decisione e dovranno essere obbligatoriamente “ascoltati”.
Infatti, se dopo la chiusura della Conferenza dei servizi, risulta non essere stato invitato un soggetto competente, allo stesso è immedia­tamente rimesso il progetto definitivo con facoltà di comunicare al Ministero la propria eventuale proposta entro il successivo termine perentorio di novanta giorni; la proposta è comunicata al CIPE per l'eventuale integrazione del provvedimento di approvazione.
Al fine di verificare l’effettivo “peso” che tali interventi possono avere sulla  approvazione del progetto definitivo, occorre inoltre stabilire la tipologia della suddetta Conferenza dei servizi (preliminare, istruttoria, decisoria) e la disciplina ad essa applicabile.
Relativamente alla tipologia di Conferenza, l'art.166 del D.Lgs 163/2006  precisa che “La conferenza di servizi di cui al comma 3 ha finalità istruttoria e ad essa non si applicano le previsioni degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, in materia di conferenza di servizi”.
Non è quindi  la Conferenza dei servizi a decidere secondo il normale criterio della “prevalenza”  delle posizioni espresse (art. 14- ter comma 6-bis), emamando l’atto conclusivo del procedimento, ma è il CIPE che, dopo che il Ministero ha  formulato la propria  proposta, sulla base ''della compatibilità delle proposte e richieste pervenute da parte delle pubbliche amministrazioni competenti e dei gestori di opere interferenti con le indicazioni vincolanti contenute nel progetto preliminare approvato”,  approva ''con eventuali integrazioni o modificazioni, il progetto definitivo (…)''.
L'approvazione del progetto definitivo sostituirà ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consentirà la realizzazione e, per gli insediamenti produttivi strategici, l'esercizio di tutte le opere, prestazioni e attività previste nel progetto approvato. Gli enti locali provvederanno poi all'adeguamento definitivo degli elaborati urbanistici di competenza.
Sulle suddette osservazioni, non si esprimerà quindi la Conferenza di servizi ma solo il soggetto aggiudicatore (Ministero), le cui valutazioni saranno poi vagliate dal CIPE, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Alla conferenza possono inoltre partecipare  i concessionari (Società Milano Serravalle) ed i contraenti generali, con funzione di supporto alle attività istruttorie.

Una volta chiuso il procedimento, alla scadenza del novantesimo giorno dalla data di ricezione del progetto definitivo da parte di tutti i soggetti invitati alla conferenza competenti al rilascio di permessi e autorizzazioni, il Ministro delle infrastrutture formula al CIPE a mezzo della struttura tecnica la proposta di approvazione o rinvio del progetto a nuova istruttoria, tenendo conto di tutte le proposte di prescrizioni o varianti acquisite agli atti.

Questi sono i limiti oggettivi e soggetivi di intervento di privati, Amministrazioni interessate e Comitati all’interno della procedura di approvazione del progetto definitivo.
Nell’ipotesi in cui le richieste di modifica al progetto preliminare non vengano accolte in sede di  approvazione da parte del CIPE, nei limiti sopra indicati (non possono modificare la localizzazione e le caratteristiche essenziali delle opere; devono rispettare i limiti di spesa, le caratteristiche prestazionali e le speci­fiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare)  sarà da valutare la possibilità di intervenire in sede  giurisdizionale impugnando l’approvazione del progetto definitivo.

Ciò distinguendo la legittimazione di privati, Comitati e amministrazione interessate.

Bisogna premettere che in sede giurisdizionale non sarà sindacabile il merito  dell’azione amministrativa, ovvero l’opportunità della scelta operata dalla ammnistrazione  in merito al progetto definitivo, bensì, solo ed unicamente, eventuali vizi di legittimità sotto il profilo:

- dell’eccesso di potere per difetto di istruttoria, contraddittorietà o difetto di presupposto, disparità di trattamento (ad es.:mancato riscontro delle osservazioni, mancato esame della docuementazione prodotta, diversa metodica di esecuzione  in altro tratto di strada con le medesime caratteristiche);

-  violazione di legge per mancato rispetto della procedura di approvazione prevista dalla legge (ad es. mancata consultazione delle amministrazioni interessate, mancato avviso di avvio del procedimento ai privati).

Sarà quindi da verificare chi siano i soggeti legittimati  a tale impugnazione.

Lo saranno sicuramente i soggetti privati lesi dall’approvazione del progetto e le amministrazioni  interessate che hanno proposto osservazioni e proposte di modifica, quali soggetti istituzionali esponenziali di interessi pubblici diffusi.

Quanto ai Comitati spontanei, non hanno di regola legittimazione ad agire nell’ordinamento italiano. Esisterebbe pero' una chance. Trattandosi di questioni ambientali, i comitati vedrebbero riconosciuta la propria legittimazione ad agire contro un progetto che lede  un interesse ambientale, “purchè venga  verificata  la sussitenza di una pluralità di indici, riferiti in particolare alle finalità statutarie, al grado di rappresentativita' alla maggiore  o minore risalenza temporale dell’associazione, alle inizative ed azioni intraprese per la tutela degli interessi di cui la stessa si proclama portatrice nonché al concreto e stabile collegamento con un dato territorio tale da  rendere  localizzabile  l’interesse  esponenziale dell’associazione” (TAR Lecce, Puglia  n. 2010, n. 2869; cfr. anche Cons Stato sez. VI n. 6554/2010, Cons. Stato n. 3107/2011). Entro tali limiti, i Comitati vedrebbero legittimata la loro azione avanti il G.A.

Quindi i Comitati ed i Comuni devono far sentire la voce grossa proprio nella fase successiva all'aggiudicazione. Di quseto passo comunque tra ricorsi e controricorsi i lavori nel tratto Novate - Paderno non inizieranno se non tra un anno qualora l'interramento passasse altrimenti lotta dura senza paura.

Alternative ? Continuare a rompere le balle fino all'esasperazione. Avremo un'altra Val di Susa in Provincia di Milano ? Puo' darsi.








martedì 29 maggio 2012

L'inbuto novatese


Mentre in Regione Lombardia l'assessore alle Infrastrutture e Mobilita' Raffaele Cattaneo durante il Tavolo Infrastrutture per Expo, trovava il modo di smorzare gli allarmi lanciati nei giorni scorsi, secondo cui le opere propedeutiche a Expo 2015 sarebbero in ritardo, sul versante Rho-Monza la situazione è in continua evoluzione. Il timore che l'intera opera non venga inaugurata in occasione dell'avvio dell'esposizione rimane fondato. Come fondate sono le difficolta' relative al finanziamento della medesima.

Ma se sul fronte Serravalle (la tratta Novate - Paderno) le bocce sono ferme in attesa di conoscere il nominativo dell'impresa aggiudicataria del blasfemo progetto al netto dell'interramento tuttora negato, sul versante Autostrade per l'Italia (la tratta Baranzate - Novate) lo stato dell'arte è prossimo all'inizio dei lavori. Il nodo cruciale è rappresentato dal cosiddetto collo di bottiglia ove l'attuale provinciale da due carreggiate confluisce in un'unica strada a doppio senso di marcia in prossimita' della linea ferroviaria FNM Milano - Saronno, al confine tra i comuni di Bollate e Novate. Il restringimento tanto detestato dai Novatesi piu' illusi, quelli con il paraocchi ed il cervello immerso nella formalina, che ritengono il progetto provinciale un toccasana alle loro misere esistenze in quanto ''finalmente'' potranno raggiungere senza intoppi il posto di lavoro od il supermercato Esselunga, dimenticando che per Novate non è previsto alcun accesso alla nuova autostrada. Quindi se vorranno recarsi a Leroy Merlin ad ovest dovranno risalire come Annibale la Milano - Meda fino a Como per imboccare la loro tanta agognata autostrada. Posso democraticamente battezzarli imbecilli ? Orbene IMBECILLI !!!

Lo scorso Novembre la Regione Lombardia aveva invitato Autostrade a valutare una soluzione progettuale alternativa al sopramenzionato inbuto Novatese. Raccogliendo le osservazioni del VIA integrate dalle note dei Comitati e del plesso Scolastico ITCS Erasmo da Rotterdam di Bollate in merito alla criticita' relativa alla vicinanza della nuova autostrada al plesso scolastico bollatese, Autostrade per l'Italia ha ipotizzato per la trincerizzazione della Rho-Monza nel tratto compreso tra l'attuale ponte ferroviario e la prima rotonda in direzione est, un computo estimativo pari a 30 Milioni di Euro !!! Ovvero 100.000 Euro al metro lineare. Fate le vostre legittime valutazioni ripensando che l'intero Progetto Alternativo di Interramento previsto dai tecnici estensori era stato valutato 40 milioni di Euro per l'intera tratta Novate - Paderno.Ripeto 30 milioni di Euro per trincerare 300 metri di tratto autostradale. Costruire autostrade in Italia è peggio che trovare l'oro nel Klondike. Ma come dice l'incommentabile camerata De Nicola è tutta colpa dei Comitati e del loro pizzo ambientale.

Ora le annotazioni del VIA sono passate nelle mani del Ministero dell'Ambiente che dovra' valutarle e renderle eseguibili oppure no. Sui 30 milioni in piu' dovra' essere il Ministero delle Infrastrutture a metterci il becco. Poi ragazzi si partira' entro fine anno.

Faccio quindi un appello al Comitato di Paderno. Come potete constatare Novate è il crocevia dei destini della Rho-Monza. E' la Stalingrado della lotta di tutti i Comitati ed i Comuni che vogliono interrare la Rho-Monza. Se si cade a Novate per Paderno non esisteranno speranze. Se invece si trincerizza su Novate a Paderno rimane qualche chance di interrare in quanto un'autostrada non potra' essere realizzata come i saliscendi delle montagne russe.

Ora signori tocca ancora a noi. Se ciascuno pensa di coltivare il proprio orticello siamo spacciati. Nessuno osi pensare ''ma sì che si risolva il nodo autostradale di Novate tanto a Paderno non si fara' nulla''. Col cavolo. Vi rammento quanto De Vincenzi di Serravalle aveva esposto durante l'ultima Commissione Provinciale: se a Novate Autostrade per l'Italia va in trincea anche Serravalle si adeguera'. Che si vuol fare ? Proviamo una collaborazione fondata sul mutuo soccorso. Novate da' una mano a Paderno per impedire la realizzazione delle 14 corsie e del ponte di Brooklyn e Paderno da' una mano a Novate per l'interramento nel tratto di competenza. Checchè ne dica il caro De Nicola che si riempie la bocca di esigenze sovranazionali vorremmo far presente che l'attuale zona residenziale novatese e bollatese a ridosso dell'attuale SP46 esisteva prima ancora che la strada fosse costruita. E così pure il PLIS della Balossa, il Plesso Scolastico ITCS Erasmo da Rotterdam di Bollate, le scuole e l'oratorio novatesi ecc ecc. Tra centrodestra e centrosinistra hanno dapprima voluto realizzare una provinciale. In mezzo ai paesi. Ora vogliono infilarci a forza nel posteriore un'intera autostrada. Ma è legittimo tutto cio' ? Anche in nome delle esigenze sovranazionali ? Soprattutto se imposto da una moribonda classe politica che non ci rappresenta piu' a nessun livello ? Chi diavolo rappresentano ora Podesta' e De Nicola ? Sono rimasti soli con i loro amici che vogliono realizzare questa strada. Speculano sulle strade per sprecarli nelle spese sanitarie. A Novate nessuno lo dice a chiare lettere ma il numero di cittadini ammalati di forme tumorali è aumentato a livello esponenziale nell'ultimo decennio. Vogliamo crepare tutti per le esigenze della nazione ?
A Parma hanno impedito che fosse realizzato un inceneritore. Che si fa con la Rho-Monza ?
Meditate gente...meditate....

lunedì 28 maggio 2012

Sveglia Italia

Ecco la nostra Italia

Una fotografia sbiadita nero seppia di due pensionati al bar a leggere il giornale o giocare a carte. Questa è l'immagine emblematica del nostro Paese oggi AD 28 Maggio 2012. Se siamo diventati così lo dobbiamo solo a noi in qualita' di primi attori del popolo Italiano. Ci nascondiamo spesso dietro le facce dei nostri politici a cui maldestramente abbiamo affidato il nostro destino. Ora che ci ritroviamo con le pezze al sedere ed ululiamo il nostro dolore come lupi solitari al sorgere della luna piena, ci dimentichiamo che i veri responsabili della storia ultima siamo solo NOI. Perchè diciamolo francamente fuori dalle righe e con tutta onesta': prima combiniamo i pasticci poi come bambini che hanno ricevuto due sonori ceffoni. piangiamo fiumi di lacrime di coccodrillo. Il nostro popolo, definito di ''innovatori, santi ed eroi'' è un misto di qualita', buone o cattive, miscelate in piccole e grandi dosi. Ci sono i fannulloni onesti, i furbi lavoratori, i ladri ipocriti, gli evasori fiscali imprendori. Si possono contare sulle dite di una mano i probi, onesti ed integerrimi lavoratori. Siamo come tante combinazioni colorate del Lego dove non domina uno ma piu' colori che vanno dal bianco al nero plumbeo. Accusiamo i politici di essere dei parassiti, affabulatori e disonesti. Ma loro non sono altro che la nostra trasposizione piu' diretta. Quanti di noi nel proprio piccolo non hanno mai cercato di fregare il prossimo seguendo il detto cesariano MORS TUA VITA MEA ? E' la classica italica legge non scritta, forse l'articolo ombra numero uno della nostra costituzione. Ogni nostra azione quotidiana è contrassegnata dal dolo: corrompiamo l'allenatore per far giocare nostro figlio come titolare della squadra di calcio, non rispettiamo la fila quando dobbiamo far riparare la bicicletta presso un noto centro commerciale, freghiamo alla festa della scuola il pallone di un altro perchè tuo figlio ha perso il suo...eccetera eccetera sembrano delle fesserie, inutili, impercettibili oppure rappresentano l'odioso gene marcio del DNA Italiano. Se passiamo poi ad un livello superiore, quando dobbiamo discutere o pronunciarci su grandi temi, alla nostra proverbiale maldestria accompagniamo la nostra ignoranza. Ci affidiamo quindi ai professionisti del malaffare e coloro che artatamente utilizzano i mezzi di comunicazione comuni, giornali e tv, per indirizzare l'opinione pubblica. Un inceneritore di rifiuti si trasforma automaticamente in un bene sociale necessario: brucia i rifiuti e produce energia. Basta poi che un luminare qualsiasi certifichi la non nocivita' del medesimo ed il gioco è fatto. L'inceneritore serve, diventa una priorita' assoluta. Peccato pero' che una legge della fisica affermi che nulla si crei e nulla si distrugga e che quindi il materiale ''trasformato'' seppure ridotto in piccole particelle, possa sfuggire agli appositi filtri predisposti dall'impianto. Peccato poi che queste particelle depositandosi entro un chilometro dall'impianto, contaminino l'aria, l'acqua ed i prodotti agroalimentari. Peccato poi che coloro che risiedono nelle vicinanze di queste stutture si ammalino di cancro, neoplasie all'apparato cardiorespiratorio ecc ecc. Peccato poi che i costi di manutenzione di questi ''mostri'' rimangano a carico delle comunita'. Noi Italiani leggiamo poco e quella poca informazione che recepiamo la attingiamo dalla Gazzetta dello Sport o dai maggiori quotidiani di informazione. La nostra capacita' critica è ridotta alle dimensioni di un micron quando la realta', ben piu' complessa, spazia nell'universo piu' profondo. Chi si prende la briga di approfondire gli argomenti a tutto tondo, diventa un sovversivo, un pericolo per la societa'. Il solito ambientalista, comunista, squadrista, antagonista. Hanno perfino considerato i valsusini del No Tav quali pericolosi terroristi. Ed io quando vado dall'ortolano, dal parrucchiere, dal formaggiaio al mercato sento sempre parlare dei soliti luoghi comuni. Tutti sono ladri, tutti sono farabutti ma alla fine della fiera quando c'è da votare, mettono la croce sul logo della Lega dei Pataccari, del Partito du Pilu o sull'Unione dei Carcerati. Parlano della cementificazione della Lombardia come del progresso che avanza. Coglioni: vi stanno ammazzando la vita', l'aria che respirate e state ancora ad ascoltare le cazzate del neo Emilio Fede su Retequattro. Siamo un Paese di ignorantoni al cubo: sinceramente mi cadono le braccia quando vedo una famiglia in piena ristrettezza economica litigare da Medioworld per comprare un I-Pad che servira' esclusivamente a riprendere delle immagini oppure gente accalcarsi a Torre del Greco presso un negozio di tatuaggi per assistere alle comparsate di Belen ed il suo nuovo amichetto. Salviamo quindi le nuove generazioni dal virus che ci ha contagiati. Diamo ai nostri figli gli strumenti per sopravvivere tramite una coscienza piena e consapevole. Almeno loro devono avere il diritto di salvarsi.




martedì 22 maggio 2012

E adesso buon lavoro

Federico Pizzarotti neosindaco di Parma

Ed eccolo qua il nuovo sindaco di Parma. Federico Pizzarotti anni 39 del Movimento 5 Stelle che ha battuto il candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli 60,23 a 39,77. Praticamente ha staccato di ben 20 punti percentuale l'avversario conquistando il gran premio della montagna. Il Bernazzoli era convinto, dopo la prima tornata, di aver la vittoria in tasca, per di piu' a Parma, nella rossa Emilia-Romagna, dopo i disastri procurati dal Partito dell'Ammmorre. Credeva di vincere facile.  Aveva paragonato la disfida elettorale parmense ad una partita di calcio tra una squadra di serie A (il PD) ed il Borgorosso (M5S). Invece ciapa su. Detronizzato ! Il pupillo di Bersani è stato rispedito al mittente malgrado ''"una destra che a Parma si è rimpannucciata sostenendo il grillino". Come se i voti avessero un nome ed un cognome. Questi signori non hanno ancora capito nulla. Al pari degli altri. Quelli dell'estinguendo Partito du Pilu. La storica contrapposizione politica, centrodestra/centrosinistra, ormai è un fossile del mesozoico. Si sono scambiati reciprocamente i destini degli Italiani, portandoli sull'orlo dell'abisso. Incapaci come sono di gestire una situazione ormai divenuta ingovernabile, hanno ceduto il mandato, conferito loro dagli Italiani, ad una massa di tecnici, per evitare un tracollo di consensi nell'applicazione di manovre impopolari. Consenso che in ogni caso hanno perduto pur ''essendo responsabili'' nell'appoggiare il governo Monti. Ma molti di noi ne hanno le palle piene. Hanno talmente a vomito la politica in generale che preferiscono astenersi dal votare. Eppure i vecchi dinosauri affermano di aver vinto. Perdono consensi a livello nazionale ma mostrano tronfi il petto. Comunque sono contento per Federico. Perchè ora la gente vuole stare dalla parte buona del paese. Federico a Parma ha vinto anche per la locale vicenda del costruendo inceneritore.Inceneritore, sfida ballottaggio tra Bernazzoli e Pizzarotti - ParmaToday
Che il Bernazzoli appoggiava incondizionatamente:

''Nessuno gode a realizzare un impianto, ma una risposta ai cittadini la si deve dare, può essere migliorato e se ci fosse stata un'alternativa l'avremmo presa in considerazione. Chi si prende la responsabilità di fare una discarica? Richiederebbe anche tempi lunghi tra burocrazia, scelta del luogo e accettazione da parte della gente. Intanto vogliamo finire come Napoli ?. Non si può fare una campagna dicendo che l'inceneritore fa venire il cancro ai bambini senza averne le prove.

Allucinante soprattutto se a chiusura del suo intervento il delfino di Bersani afferma:

Inceneritore, sfida ballottaggio tra Bernazzoli e Pizzarotti - ParmaToday
"Si parla di ambiente, un tema che mi è da sempre molto caro, ma nei comportamenti quotidiani dei cittadini spesso non si va in questa direzione; basti pensare a quanti, pur sapendo l'inquinamento provocato dalla propria auto, non se ne privano per i propri spostamenti. Probabilmente l'aria che entrerebbe nel termovalorizzatore sarebbe più inquinata di quella che fuoriuscirebbe"

E alla fine il Bernazzoli è stato incenerito. Ma non è il solo in Italia a pensarla così. Anche da noi a Novate c'è gente preoccupata di non poter incenerire i rifiuti. Preoccupata di spedirli in Germania e pagare i relativi costi. Senza pensare a soluzioni alternative. Senza rendersi conto che a Brescia, Figino (alle porte di Milano) o Coriano (Rn), la gente che risiede entro un kilometro dai locali termovalorizzatori, crepa di tumore a causa della diossina prodotta da questi impianti. Vicino a Coriano hanno pure trovato tracce di diossina nelle galline dei pollai.

La cosa pero' che non capisco è il diverso atteggiamento assunto dal PD sul territorio in tema di termovalorizzazione. Come mai nei Comuni di Novate, Cormano, Senago, retti da loro rappresentanti, ci si batte come leoni contro la realizzazione di un termovalorizzatore a Paderno Dugnano mentre a Parma no ? Io non li capisco. Ma non sono il solo visto che a Parma in molti hanno voltato le spalle a Bernazzoli.

Comunque Federico auguri. Hai voluto la bicicletta ? Ora pedala e buon lavoro.

lunedì 21 maggio 2012

Fine dei giochi ?



Secondo il cronoprogramma virtuale di Milano Serravalle, la prima pietra della riqualificanda Rho-Monza avrebbe dovuto essere posata esattamente tra dieci giorni, nove ore, diciasette minuti e 24 secondi dalla stesura del presente topic. Avrebbe dovuto. Perchè in realta' non si ravvisa traccia del cantiere nè si conosce ancora l'impresa aggiudicataria dell'appalto. Mentre in Milano-Serravalle si attende la pubblicazione del bilancio 2011 e si avverte nell'aria un odore tremendo di procedura fallimentare, l'assessore regionale alle infrastutture Cattaneo, per la prima volta in questi anni, ammette pubblicamente che la nuova Rho-Monza, stante l'attuale situazione, non potra' essere completata entro la data d'inaugurazione dell''avvenimento per cui era stata finanziata ovvero Expo 2015. Dopo averci edotto sulle difficolta' tecnico progettuali di superamento del fiume Seveso e sulla sua pervicace convinzione affinchè l'opera venisse realizzata secondo i maldestri dettami di Serravalle, ora getta la spugna: NON FAREMO IN TEMPO. Rimane per ora in sospeso il dubbio amletico: la Rho-Monza si fara' o no ? Nel frattempo pero' la gara è stata bandita. Ed il progetto d'interramento non è stato accolto. Si attende inoltre l'esito del ricorso al TAR perpetrato da Paderno Dugnano contro gli espropri. Sentendo le distorte parole dell'assessore provinciale De Nicola che, durante l'ultima seduta della Commissione provinciale alla viabilita', aveva patriotticamente difeso l'obbrobrio della nuova autostrada al grido di ''O Rho-Monza o morte'', rimaniamo perplessi di fronte alle novita' pervenute dalla regione. Si rimandera' tutto dopo il 2015 ? Oppure assisteremo al solito infido teatrino dei politicanti ancien regime ? Come i soldati tedeschi della seconda guerra mondiale, rimango ben piantato in trincea in attesa che il nemico si ritiri all'orizzonte. Fino a quando non vedro' scritto nero su bianco ''la Rho - Monza non si fa' '' invito tutti alla calma ma soprattutto all'attenzione. Perchè i sicari di Cesare sono ancora in Senato ed aspettano solo il segnale per colpire. 


venerdì 11 maggio 2012

Speculatori di morte




Il Partito du Pilu e l'Italia

Come avvoltoi volteggiano nel cielo aspettando che la vittima muoia. Per poi spolparla avidamente, pezzo dopo pezzo, frammento dopo frammento sino a lasciare la sola intelaiatura scheletrica. Gli esponenti del Partito du Pilu o Partito dell'Ammore, come bravi Ponzio Pilato, ora si scagliano con tutta la loro veemenza contro il premier Mario Monti che alcuni giorni orsono, sbottando in maniera educata e composta , ha sostenuto pubblicamente che: 

"le conseguenze umane che si sono verificate a causa della crisi devono far riflettere chi ha portato il Paese in questa condizione e non chi sta cercando di salvarlo"

Come possiamo dargli torto ?

Come possiamo non indignarci sentendo poi blaterare il deputato du Pilu Giorgio Stracquadanio

“Un premier come Monti che si pretende un uomo di Stato, un capo di governo serio anche il primo giorno in cui era in carica avrebbe dovuto dire: io sono qui solo da 24 ore ma sento gravare questi suicidi anche sulla mia coscienza. E siccome molti di questi imprenditori e dipendenti di imprese sono creditori dello Stato questi debiti potrebbero essere pagati senza compromettere neppure i conti pubblici” ?

o dopo che il 9 Maggio 2012 ben 41 esponenti del Partito in Estinzione tra cui  il relativo vicepresidente alla Camera, Maurizio Bianconi, gli ex-ministri Renato Brunetta, Giorgia Meloni, e i deputati Viviana Beccalossi, Pietro Laffranco, Michele Scandroglio e Marcello De Angelis, direttore de Il Secolo d'Italia, hanno presentato un esposto alla Camera per chiedere lumi e chiarimenti su cosa l'attuale premier intendesse dire con le espressioni 'conseguenze umane' della crisi e a chi si riferisse citando 'chi ha portato in questo stato l'economia' ??

VERGOGNA !!!! VERGOGNA !!!! VERGOGNA !!!!

Che faccia tosta...che indecenza. Sono tutti uguali costoro, tali e quali il famoso assessore Giovanni De Nicola da Pizzo Calabro. Ma ci rendiamo conto che questi fetidi hanno governato l'Italia dall' 11 Giugno 2001 al 16 Novembre 2011 con l'interregno Prodiano durato solo due anni (dal 2006 al 2008) ? Ben otto anni di malgoverno. Con i conti pubblici che andavano sempre piu' in rosso ed inesistenti riforme: preoccupati com'erano a salvaguardare le chiappe del Salvatore di Arcore riguardo ai diritti televisivi od al processo breve. Chi cazzo ha retto le sorti dello Stato Italiano nell'ultimo decennio ? Monti  ? In carica da soli sei mesi ? Non penso proprio che i poveri disgraziati si siano tolti la vita per aver accumulato debiti nei confronti dello Stato solo nel 2012. Non è credibile che ci siano persone che si siano suicidate per la pressione fiscale aumentata ,e di molto, con il governo tecnico. Le responsabilita' partono da piu' lontano. Ed è inaccettabile che questi maledetti strumentalizzino ora la morte dei suicidi perchè si rendono conto che la popolazione non li segue piu'. Sono maggioranza di governo solo sulla carta. E non si fanno piu' vedere in giro. Non vanno tra le gente dove prenderebbero delle sonore e meritate mazzate fisicomorali.

Sono dei pezzenti. Che meritano solo il nostro disprezzo.

«E' dannoso per l'interesse di tutti noi che ci siano dei media che continuino a rappresentare la crisi come qualcosa di definitivo e di tragico». (Silvio Berlusconi, 5 marzo 2009)

«Sicuramente è finita la paura dell'apocalisse. E' rallentata la caduta, dall'autunno in poi, del traffico e del commercio che è la nostra ricchezza. Guardiamo al futuro con qualche speranza». (Giulio Tremonti, 19 aprile 2009)

«La crisi è alle spalle. E noi ne stiamo uscendo meglio di altri paesi europei». (Silvio Berlusconi, 29 giugno 2010)

«Abbiamo realizzato una vera e propria missione impossibile: abbiamo affrontato la crisi senza mettere mai, dico mai, le mani nelle tasche degli italiani». (Silvio Berlusconi, 10 maggio 2011)

MA VAFFANCULO  VAH !!!

Vorrei chiedere ai disonorevoli Stracquadanio, Bianconi, Brunetta, Meloni, Beccalossi, Laffranco, Scandroglio, De Angelis dove eravate quando il vostro leader raccontava queste divertenti barzellette ?

Meritate ora di scomparire nell'oblio piu' tenebroso.



























giovedì 10 maggio 2012

Pizzetto Calabro


Lo studiolo di De Nicola

E anche ieri ci siamo sorbiti l'ennesima valangata di letame. Una torbida, nauseante, ripugnante esternazione di pura malafede politica. In occasione dell'ennesima convocazione della Commissione Trasporti della Provincia presso la sede di Vivaio 1 a Milano, abbiamo assistito alle controdeduzioni di Serravalle sul progetto alternativo presentato dai Comuni e dai Comitati. Se qualcuno si aspettava un esito diverso o quantomeno positivo è stato puntualmente smentito. Era come scommettere vincente la Pro Novate al prossimo campionato di calcio di Serie A. Gli allibratori alle ore 16.00, data di inizio della seduta, davano l'interramento della Rho-Monza 10.000 ad 1. Anzi avevano pure sospeso le scommesse  per eccesso di manifesta evidenza: ovvero per Serravalle interrare la tratta da Novate a Paderno costerebbe circa 330 Milioni, ovvero 150 Milioni in piu' dell'importo a base d'asta rispetto ai 40 previsti dai tecnici del progetto alternativo. Anzi i numeri sono pure aumentati raggiungendo vette che noi poveri imbecilli umani non potevamo nemmeno immaginare, addirittura 440 Milioni !!! Mah sì abbondiamo. Tanto qui ognuno porta acqua al proprio mulino fregandosene altamente dei legittimi diritti delle persone. Ma la partita aveva il destino segnato. La convocazione del tavolo tecnico da parte del Presidente della Provincia Podesta' , lo scorso Luglio, era solo uno specchietto per allodole. Hanno messo fretta ai Comuni ed ai promotori del progetto alternativo affinchè confezionassero in soli quattro mesi un'idea alternativa puntualmente massacrata dai soloni di Serravalle, i quali a loro volta dopo ben otto incontri hanno aspettato cinque mesi per uscire allo scoperto con le loro risultanze. La cosa allucinante è che gia' a Febbraio 2012 Podesta', tuttora implicato nella vicenda firme false relative alle ultime elezioni Regionali, fosse gia' al corrente delle conclusioni di Serravalle. Golia ha schiacciato Davide. Non si è mai giocato ad armi pari. Perchè gli amici che Podesta' aveva piazzato in Serravalle dovevano andare avanti con il progetto preliminare. Si hanno forti sospetti che Serravalle abbia ricevuto precise istruzioni affinchè la soluzione alternativa venisse affossata. Ed infatti la gara, mai interrotta, procede a passo spedito fino all'aggiudicazione definitiva. Abbiamo purtroppo rivisto in Commissione quello spregevole personaggio dell'assessore De Nicola, il cane da guardia di Podesta' ed il tappetino di Larussa. Su mandato di Podesta' ha sconfessato pubblicamente quanto il Consiglio Provinciale aveva proclamato all'unanimita' lo scorso 1 Dicembre 2011. Ricordiamolo ai piu' per rinfrescare la memoria:

MOZIONE



A seguito degli approfondimenti fatti in Commisione, visti i sopralluoghi sul territorio, tenuto conto delle posizioni assunte dalle Amministrazioni dei Comuni interessati



IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO INVITA



Il Presidente della Provincia ad operarsi affinchè l'ipotesi progettuale predisposta da Comuni e Comitati dei cittadini possa essere accolta nelllo spirito di evitare contrapposizioni tra Enti



INVITA INOLTRE



Il Governo, la Regione Lombardia, la Provincia stessa e le Società da essa controllate, ANAS a reperire le somme indispensabili per la realizzazione dell'opera, in modo da garantire cosi alle Comunità interessate la soluzione tecnica-economica che possa assicurare una migliore qualità dell'aria e il contenimento dell'inquinamento acustico.



RIBADISCE INFINE



La volontà del Consiglio provinciale di esercitare anche sulle Società controllate il proprio diritto di indirizzo e controllo, ritenendo prioritario il principio del rispetto dei territori e delle popolazioni che li abitano. Resta inteso che il Consiglio provinciale dovrà essere preventivamente informato sullo sviluppo delle procedure in essere.



Podesta' non ha mantenuto gli impegni proclamati dal Consiglio Provinciale. Anzi se ne è altamente fregato, non partecipando MAI e ripeto MAI ad alcuna audizione con la cittadinanza interessata. L'impegno di De Nicola poi si è circoscritto a soli 12 minuti ,cronometrati, di partecipazione alla prima seduta del tavolo tecnico lo scorso Agosto, mentre, in bermuda e ciabattine, preparava le valigie per il ritorno a casa a Pizzo Calabro. A proposito di pizzo. De Nicola per l'ennesima volta ne ha combinate una delle sue.

Secondo questo genio della diplomazia internazionale, ''le compensazioni ambientali richieste dai territori per le opere pubbliche sono da considerarsi alla stregua di un pizzo''.

La prima cosa che mi viene in mente è la dotta ed unica citazione apprezzabile del Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni: il vocativo O'Pirla. De Nicola virgola O apostrofo Pirla virgola ma quando ti levi dai coglioni punto di domanda.

Che succedera' ora ? Verra' convocata per l'ennesima volta la Commissione Viabilita' Trasporti della Provincia per ascoltare questa volta i pareri dei tecnici estensori, dei Comuni e dei Comitati. In un loop infinito a meno che, come proposto dal consigliere provinciale di maggioranza Salvatore Capodici, non si nomini un arbitro che valuti in maniera imparziale le stime di Serravalle e dei tecnici dei Comuni: hallelujah fratelli dopo tre anni qualcuno si è accorto che, rimettere nella mani di Serravalle il giudizio su un progetto alternativo ed antagonista a quello di Serravalle, è come offrire disarmati una pistola carica al tuo diretto sfidante ed attendere inermi che quello ti spari !!!!!

Una peste nera, nel vero senso della parola, aleggia nella contaminata aria di Milano. Tre giorni fa si è avviato il processo di estinzione del Partito dell'Ammorre di cui ahime' Podesta' e De Nicola fanno parte. Bene. Non lasciamo che questi dinosauri, a fine corsa, lascino sul nostro territorio le macerie frutto delle loro scelte di comodo.
















martedì 8 maggio 2012

Magic moment

I superstiti del Partito dell'Ammmorre

Oggi sono veramente contento. Dopo tanto, moltissimo tempo, mi è tornata una voglia irrefrenabile di andare a votare. E' bastato un comico infatti per ridarmi il sorriso. Quando ho appreso che durante le elezioni amministrative di questo ultimo week-end, in una sperduta localita' del vicentino, precisamente nel Comune di Sarego, era stato eletto il primo sindaco del Movimento 5 Stelle, beh sono scoppiato in una irrefrenabile risata liberatoria. E per godere di questo magic moment mi sono appisolato ieri sera davanti alla televisione facendo ingordigia di dibattiti televisivi sugli ultimi avvenimenti politici ivi incluse le mirabolanti arrampicate sui vetri del fratello di Marty Feldman, alias Gasparri, a Porta Porta.

Perchè finalmente in questo Paese sta ritornando la voglia di riappropiarsi della res pubblica. Perchè finalmente sta per concretizzarsi la fine di un incubo: il ridimensionamento dei vecchi apparati politici così come finora li avevamo conosciuti. Basta oligarchie manageriali, basta vecchi mestieranti interessati. Un gigantesco tsunami li sta travolgendo e loro, rintanati ancora in putride convinzioni, non se ne sono accorti. Questo cambiamento viene frettolosamente identificato come ''voto di protesta''. No amici miei. State cannando di brutto. Nessuno è andato a votare per protestare ma per dimostrare la volonta' di credere che qualcosa di diverso si puo' fare. Basta delegare a dei corrotti bifolchi che ci hanno conciato peggio dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. Ora il cittadino ha deciso d'impegnarsi in prima persona e pretende di mettere mano nelle cose che lo riguardano direttamente. E sono bravi ed onesti cittadini. Siamo noi per diana.

Alla faccia di tutti coloro che hanno bistrattato il Movimento. E' proprio vero. La rete li ha superati. La rete ? Per loro un alieno che vogliono controllare ed imbavagliare tramite decreti antidemocratici.

QUESTI TEMONO CIO' CHE NON POSSONO CONTROLLARE !!!

E con la bava alla bocca commettono errori grossolani. D'Alema progessista di non so che, utilizza la vecchia tattica comunista: ATTACCARE E SMINUIRE AD OGNI COSTO IL NEMICO. Lo ha fatto con la Lega e con Berlusconi. Solo che in questo caso la strategia si rivelera' fallimentare. In primo luogo perchè attaccando Grillo non si attacca il Movimento. Grillo è solo la musa ispiratrice che ha scosso le coscienze di molti. Non è il leader di un partito. E' il parafulmine che non ha niente da perdere perchè non si candidera' mai. La vera forza è rappresentata da ogni singolo elemento costituente il Movimento. Secondariamente perchè il Movimento ha il privilegio di annoverare tra le sue fila giovani con un ottimo livello d'istruzione che pur digiuni di amministrazione pubblica sapranno mettere del valore aggiunto nell'ostico ''lavoro'' che dovranno affrontare. Altro che Bossi in canottiera prima maniera. Altro che il Trota consigliere Regionale a 12.000 Euro al mese. La sfida sara' lunga e difficile. Perchè i bastonati di oggi si vendicheranno domani. Come sempre hanno fatto elaborando magari un'altra bella legge elettorale porcata o non dimettendosi, seppur indagati, dalle cariche che ricoprono. State pure tranquilli: IL RE PRIMA DI FARSI TAGLIARE LA TESTA ORDINERA' IL MASSACRO DEI DISSIDENTI.

Infine vorrei esprimere la mia piu' grande delusione nei confronti del Capo dello Stato.

''Grillo?Di boom ricordo quello degli anni '60, altri non ne vedo"

Avrebbe potuto rispondere in maniera differente. Soprattutto per rispetto nei confronti di quei cittadini che senza inneggiare a utopici sogni di secessione, hanno lanciato un chiaro segnale : VOGLIAMO ESSERE NOI I PROTAGONISTI DEL NOSTRO DESTINO. Invece questa autorita' ha dimostrato ampiamente di non rappresentarmi assolutamente, ingessata com'è nei suoi rigidi ed atavici schemi. Speriamo veramente che nei giorni 6 e 7 Maggio 2012 sia nata una nuova era.

domenica 6 maggio 2012

Il Pretone


Vade retro Bagnasco

E ci mancava solo lui, l'ennesimo prelato, il poco esimio cardinale Angelo Bagnasco, a riempirci le orecchie con le ennesime reprebende porporate sull'antipolitica ed suoi deleteri effetti:

"Ad allontanare sempre più i giovani dalle istituzioni è la cosiddetta antipolitica, aspetto questo negativo e diseducativo. Ci vuole quindi una netta inversione di tendenza."

Ah adesso l'antipolitica è diventata diseducativa. Pensa un po' te. Dopo aver tollerato, in maniera colpevole, le zozzerie che si verificavano fuori e dentro Montecitorio, i bunga - bunga tra Palazzo Grazioli e Villa Germetto, il collasso del sistema politico italiano. Dopo aver taciuto e nascosto vergognosamente i casi di pedofilia che hanno macchiato ''numerosi servi del Signore''. Dopo aver cospirato in diversi scandali finanziari, arriva questo pretone qui a farci la morale. Ma come osa ? Con quale faccia si presenta a noi ? Rappresentante di una Chiesa ormai poco credibile, che perde giorno dopo giorno pezzi importanti della sua secolare intelaiatura. Oh se Gesu' Cristo potesse vedere oggi come è ridotta ''la sua testata d'angolo'', i suoi inadatti rappresentanti che hanno influenzato il nostro Paese fin dalla sua nascita. Basta !!! Siamo stanchi delle vostre miserabili prediche. Non fate altro che gettare benzina sul fuoco dell'insofferenza ormai consolidata tra le gente, sfiduciata e delusa nell'ambito di quegli stessi valori che la Chiesa apparentemente doveva perseguire. Invece di tacere, la creme papalina non fa altro che ottenere l'effetto contrario: AUMENTARE LA MIA INCAZZATURA.  Ma dove vivono costoro della CEI ? Forse nel paradiso del caffè Lavazza a giocare a tressette con San Pietro ? Oppure a fare le vacanze ai Caraibi insieme al loro amico Formigoni ? Sono talmente lontani dalla gente, dai fedeli che dovrebbero coltivare e confortare, totalmente immersi in quella melma rappresentata dal potere e dalla politica che hanno messo in ginocchio le speranze di quei giovani a cui loro stessi si riferiscono. Caro Bagnasco. Faccia come San Francesco. Dismetta i suoi pregiati abiti e scenda tra la gente. Si metta al loro livello. E la smetta di propinarci fandonie. Siete ignobilmente scandalosi !!!!