Correva l'anno 1848. Nel periodo compreso tra i giorni 18 e 22 marzo, la cittadinanza di Milano insorse contro i dominatori Austriaci e li caccio' dal capoluogo Lombardo. Le famose ''Cinque Giornate di Milano''. Un episodio epico, uno dei maggiori della storia risorgimentale italiana del XIX secolo. In quelle precise giornate gli uomini e le donne, che avrebbero poi contribuito a formare la nostra nazione, diedero prova di grande coraggio, determinazione, spirito di sacrificio, abnegazione, senso di appartenenza. Raccogliendo i pochi mezzi a disposizione, riuscirono tutti insieme, uniti, a centrare l'obiettivo: LA LIBERTA'.
Ieri sera ho avuto sfortunatamente l'occasione di imbattermi nel videomessaggio di congedo all'Italia dell'ex Presidente del Consiglio:
"Mi sono dimesso per senso di responsabilità e dello Stato, per evitare all’Italia un nuovo attacco della speculazione e senza mai essere stato sfiduciato dalla Camera e dal Senato dove c’è la maggioranza ....Ferito dagli insulti della piazza ''
Fermo restando che dopo aver ascoltato tali patetiche parole ho dovuto abusare di ben due confenzioni di Citrosodina effervescente, devo riconoscere che forse nella prima volta in vita sua l'ex pseudopremier ha detto la verita'. E' stata la BCE a cacciare Berlusconi. Ancora una volta gli Italiani hanno dovuto ricorrere ad un aiuto esterno per risolvere le proprie beghe interne. Non affermo che la crisi economica sia stata un bene. Dico solamente che per liberarci da un ignobile governo abbiamo dovuto aspettare ''il miracolo'' o ''la provvidenza''.
Come durante la Seconda Guerra Mondiale. Per liberarci dal Fascismo abbiamo dovuto attendere l'arrivo degli anglo-americani. Altro che partigiani. Durante il 25 Aprile si celebra la liberazione dal nazifascismo e da Mussolini. Ma se la nostra penisola non fosse stata ''invasa'' dalle truppe di Patton e Montgomery saremmo stati in balia di una sanguinosa e fratricida ''guerra civile'' per almeno un ulteriore quinquennio: il cui esito, imprevisto, sarebbe rimasto in bilico fino alla fine.
Ci siamo stupidamente infilati in un cul de sac. Abbiamo riposto la nostra fiducia in un branco di politicanti che hanno bellamente giocato con le nostre vite. Gli stessi che in questi giorni pongono paletti al neocostituendo governo tecnico, impongono aut - aut, minacciano di staccare la spina, fanno proclami, indicano la via, vogliono vedere il programma, parlano di responsabile ricostruzione nazionale...le stesse identiche facce che hanno contribuito, da opposti schieramenti, ad ingrossare il debito pubblico , a mandare al collasso questo nostro Paese portandolo all'umiliazione europea ed internazionale. Se da una parte la maggioranza pensava a difendere i propri interessi e quelli dell'Unto dal Signore, dall'altra un'opposizione molle ed in gran parte collusa (dove la mettiamo la questione del conflitto d'interessi mai risolto ???) non ha assolutamente contribuito a salvarci.
PERTANTO FATECI IL PIACERE !!!! STATE MUTI E SMETTETELA DI ROMPERCI I COGLIONI TUTTI I GIORNI TRAMITE TV E GIORNALI !!!!!!!
Dobbiamo guardarci dentro, ascoltare la nostra coscienza. Siamo correi di questo disastro. Li abbiamo scelti noi questi irresponsabili. Dovevamo dire no ai giochetti, ai bizantinismi, alle decisioni prese in oscure stanze segrete.
Guardate quello che è successo in Islanda, una delle nazioni più ricche al mondo, che ha affrontato la crisi peggiore mai piombata addosso ad un paese industrializzato e ne è uscita nel migliore dei modi.
Come ???
Gli Islandesi si sono subito resi conto che:
- il concetto di debito = entità sovrana, in nome della quale era sacrificabile un'intera nazione, fosse un colossale abominio;
- fosse iniquo ed ingiusto pagare per gli errori commessi da un manipolo di banchieri e finanzieri.
Pertanto scesero in piazza e a gran voce costrinsero le istituzioni a riavvicinarsi ai loro elettori, a coloro che erano tenuti a rappresentare.
Gli Islandesi si sono quindi ripresi un principio fondamentale:
La volontà del popolo sovrano
determina le sorti di una nazione
Di fronte alla crisi che li ha quasi strangolati hanno fatto esattamente l'opposto di quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce o Fmi, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione popolare.
E che dire dell'Argentina, ''la seconda Italia'' grazie alla moltitudine di nostri connazionali che cola' si sono recati in tempi passati per sfuggire alla miseria di casa nostra ?
In Argentina sono stati gli stessi cittadini a cacciare chi era disposto ad attuare un piano anti-crisi lacrime e sangue che un qualsiasi governo si sarebbe rifiutato di applicare perchè impopolare: il cosiddetto piano voluto dai poteri forti. Hanno lottato e scelto presidenti voluti dalla gente per la gente. Dal 2002 in poi l'Argentina ha rialzato la testa. I contributi dei lavoratori, che erano stati privatizzati e consegnati ai “Fondi Pensione”, sono stati recuperati dallo Stato. Il PIL argentino, che nell’anno del default scese al -11%, ha ricominciato subito a crescere ad una media dell’8-9% annua sin dal 2003 e chiuderá nel 2011 con una crescita del 7% nonostante la crisi internazionale. Centinaia di ricercatori ritornano in Argentina grazie al programma “Radici” del governo; il budget per la pubblica istruzione è passato da meno del 2% del PIL (2001) al 6,5%. L'Argentina ha detto no alla liberalizzazione spinta voluta dagli Stati Uniti. Ed è per questo che la sua attuale presidentessa, Cristina Fernández de Kirchner, viene denigrata dalla stampa occidentale come una snob preoccupata solo a comprare scarpe e borse costose.
E da noi che vogliamo fare ???
Berlusconi si dice offeso e deluso dalla piazza.
E cosa si aspettava ???
Di uscire come Gesu' da Palazzo Grazioli in sella ad un asinello e recarsi al Quirinale in mezzo a due ali di folla adorante con rami di palma in mano ??? Ma vaffanculo....è gia' tanto che gli abbiano tirato dietro solo qualche monetina.
Poi la stampa che ha giudicato ''irrispettosi'' i manifestanti a Roma sabato sera. Che schifo !!!! Il popolo fa comodo solo quando va a votare ???? Puo' dissentire ??? Il popolo è stato trattato a pesci in faccia in questi anni, dovra' pagare per qualcosa che non ha soggettivamente determinato e deve pure reagire con aplomb e distacco ???
Ma fatemi il piacere....buffoni.....pagliacci...servi prezzolati della carta stampata.....che state cercando d'indorarci il purgone che il neo - governo Monti sta preparando a tavolino con la BCE.
Sabato scorso avremmo dovuto scendere in piazza a Roma, a milioni. E avremmo dovuto farlo non solo in occasione delle dimissioni dell'ex venditore di zuppe bensì prima, tutti i giorni, per far capire alle istituzioni che la gente ne aveva le palle piene della malagestio politico-italiana. Invece siamo i protestanti in pantofole. Deroghiamo sempre a qualcun altro la difesa dei nostri interessi. Abbiamo puntato sul cavallo sbagliato che ha corso in un ippodromo nel quale non eravamo presenti.
Dobbiamo riprenderci lo spirito dei ribelli delle Cinque Giornate di Milano.
Perchè il sangue di San Gennaro non puo' sempre compiere o'miracolo.