martedì 3 luglio 2012

Fantasmi istituzionali

Podesta' si prepara all'udienza

''Avete i certificati elettorali, usateli...''. Così ordino' Guido Podesta' a tale Clotilde Strada in occasione della raccolta firme a sostegno delle liste del Partito du Pilu per le regionali e provinciali del 2010. E così fecero. La Clotilde, all’epoca responsabile della raccolta firme del PdL, ed altre otto persone. Con le loro manine fatate falsificarono 608 firme per le elezioni regionali, per cui era candidato alla poltrona di governatore Roberto Formigoni, e 308 per le provinciali, per cui era candidato proprio Podestà: un bell'esercizio di calligrafia necessario per la presentazione della lista regionale “Per la Lombardia ” e quella provinciale “Il popolo della Libertà – Berlusconi per Formigoni”.

Ma sentiamo dalla viva voce della cara Clotilde la sua aberrante testimonianza:

''Sarebbe stato difficile sostenere il rinnovo dei contratti se ci fossero stati problemi sulla presentazione delle liste. Nonostante tutti gli sforzi, giunti verso le 18 non si era raggiunto il minimo di firme necessario per la presentazione delle liste. Non sapendo cosa fare chiamai Podestà, essendo lui il responsabile politico, e gli rappresentai la situazione per la quale mancavano le firme. Podestà mi chiese se io ritenessi vi fosse la necessità della sua presenza in sede, cosa che io gli confermai subito. Venne in sede due ore dopo intorno alle venti, mentre tutti noi stavamo mangiando qualcosa in sede. Podestà si sedette insieme a me e alle altre persone presenti, chiacchierando. Poi si alzo’ per andarsene. Io lo fermai nel corridoio e gli chiesi indicazioni su cosa fare, poiché non si era raggiunto il numero di firme necessario e non c’era più tempo di farlo, unico motivo per cui gli avevo chiesto di venire in sede. Gli ribadii che ormai avevamo raschiato il fondo del barile delle nostre possibilità e che certamente non eravamo in grado di raccogliere le firme necessarie. A questo punto Podestà avrebbe consigliato di usare i certificati elettorali, anche in vista dell’imminente scadenza dei contratti dei collaboratori del partito, il 30 agosto 2010. Tornai nella sala riunioni dove c’erano gli altri, ivi compresi i consiglieri provinciali rimasti, Mardegan, Martino, Turci e Calzavara. Dissi loro che Podestà aveva detto di usare i certificati elettorali, e a quel punto ciascuno dei consiglieri ha preso gli elenchi, compilandoli con le generalità delle persone e apponendone invece loro le firme e poi autenticandole. Ovviamente a questa compilazione degli elenchi parteciparono anche altri presenti, ma non sono in grado di dire chi, perché c’era un notevole via vai, mentre io, dopo avere trasmesso ai consiglieri e agli altri le direttive di Podestà, mi sono recata nella stanza del coordinatore regionale per raccogliere gli elenchi che cominciavano ad arrivare dalle altre province”.

Qundi l'allora maggior partito di tutta la penisola, il partito dell'Ammmorre, non era riuscito in tempo utile a raggranellare le firme necessarie. Vennero chiamati in causa il sig. Paolino Paperino, il sig. Pippo, Nonna Papera e tutto il mondo di Topolinia e Paperopoli messi insieme. Nel frattempo la maggior parte dei presunti Paperino o zio Paperone sottoscrittori, sono stati ascoltati dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri e non hanno riconosciuto le loro firme oppure hanno dichiarato di averle apposte, ma per altre liste elettorali. Per questo motivo oggi, per Guido Podesta', è stato richiesto il rinvio a giudizio e dovra' rispondere di falso ideologico il prossimo 12 Ottobre in occasione della prima udienza preliminare. Caro il mio Guidone ti faranno un bel servizio di barba e capelli: avrai un invidiabile crapino !!!

Noi poveri miserrimi cosa potremmo dire ? Che non solo abbiamo un abusivo occupante le istituzionali stanze di Palazzo Lombardia - il duca Formigoni - ma anche un imbroglione in quel di Palazzo Isimbardi in Provincia.
Per quanto concerne la questione Rho-Monza i cinque comuni ed il relativo progetto alternativo hanno sbagliato destinatario. Si è cercato di dialogare con una persona che non avrebbe mai potuto essere nè candidata nè eletta. Un vero e proprio fantasma istituzionale.
Ma tutti lo sapevano. E nessuno si è finora dimesso.


lunedì 25 giugno 2012

Ancora tu

Sovraesposizione mediatica Denicoliana

Ancora tu non mi sorprende lo sai.....ancora tu ma non dovevamo vederci più?

Con queste parole inizia il famoso brano di Lucio Battisti ''Ancora tu'' lanciato nello spazio discografico italiano nel lontano 1976. Con queste parole torno a parlare di un ''vecchio amico'' della Rho-Monza: sua simpatia l'assessore provinciale alle infrastrutture e trasporti della Provincia di Milano Giovanni De Nicola. E' tornato alla ribalta dopo le perplessita' ed i forti dubbi espressi dalla Regione Lombardia in merito all'avvio di opere pubbliche che non potranno sicuramente essere completate entro Expo 2015. Tra queste sicuramente l'angosciosa riqualificazione della Rho-Monza. Infatti il gerarca De Nicola in un'intervista rilasciata al quotidiano il Giorno e datata 13 Giugno 2012 ha affermato:

''Ieri (12 Giugno 2012) è stata una riunione interlocutoria (...con la Regione); decideremo a Luglio ma ho avanzato l'ipotesi di procedere per lotti funzionali per evitare tensioni e in modo che all'inizio di Expo i visitatori non trovino cantieri in corso. La Rho-Monza non è in discussione ma se manca la certezza di finire in tempi utili meglio procedere solo con quelle tratte che potranno essere concluse entro la scadenza ''

Questo genio ci racconta la sua bella favola come se noi da tempo immemore non ci fossimo accorti che i tempi per la consegna dell'opera non sarebbero mai stati rispettati per Expo 2015.

Su Paderno inoltre ha espresso la seguente versione:

''Certo visto che la citta' ha sollevato in piu' occasioni la sua contrarieta' al progetto puo' essere anche un modo per avere piu' tempo e lavorarci su...''

Pazzesco. Dopo aver difeso a spada tratta uno schifo di progetto sin dal momento del suo insediamento in Provincia, questo piccolo omuncolo nero , questo passacarte istituzionale (o fermacarte se preferite..) ora si sveglia dimenticandosi pero' una cosa: la Rho-Monza non riguarda solo Paderno Dugnano ma altri quattro Comuni incazzati e decisi affinchè la nuova strada provinciale venga realizzata sottoterra.

De Nicola parlava prima di lotti funzionali. Faccio una mia ipotesi. Sicuramente tra questi potrebbe rientrare il lotto Baranzate - Ponte Ferroviario FNM a Novate / Bollate. Che si trova sotto l'egida di Autostrade per l'Italia ''la cugina maggiore'' di Milano Serravalle. Se per il tratto Baranzate / Bollate i giochi sarebbero ormai decisi in quanto tale tratto sara' completamente interrato, rimarrebbe ancora aperta la questione della frazione  intercorrente tra Bollate (in prossimita' dell'attuale rotonda posta al culmine di via Piave) ed il ponte ferroviario FNM al confine Bollate / Novate ove la carreggiata passa da quattro a sole due corsie per ogni senso di marcia. Le modalita' di realizzazione di questo ultimo tratto erano state oggetto di Valutazione d'Impatto Ambientale. E la Regione Lombardia raccogliendo le osservazioni del locale Plesso Scolastico Bollatese e del comitato novatese ''All'ombra dell'Albero'' aveva richiesto al concessionario Autostrade per l'Italia lo studio progettuale di interramento consistente nel passaggio della nuova autostrada sotto la tratta ferroviaria e relativa mitigazione ambientale circostante. Risultato: Autostrade per l'Italia ha proposto l'interramento di cotali 300 metri al modico prezzo di Euro 30 Milioni. Nel mondo dei sogni se sottraessimo 30 Milioni al budget stanziato per il tratto Novate/Paderno si potrebbe risolvere parzialmente la criticita' presso i Comuni di Novate e Bollate. Lasciando quindi spazio ad una possibile rivalutazione progettuale a posteriori della tratta Novate / Paderno. Ma tornando coi piedi per terra ora bisogna muoverci a seguito dei seguenti eventi:

- il passaggio dalla Conferenza dei Servizi del tratto Baranzate - Novate / Bollate sperando che questa volta i Comuni di Milano e di Bollate dicano sì all'interramento e no al progetto in rilevato. E ci piacerebbe molto che l'ambiguita' finora dimostrata dall'Amministrazione Bollatese e dal relativo assessore Vaghi cessi definitivamente lasciando spazio alle reali esigenze della locale popolazione ma soprattutto degli studenti frequentanti il Plesso Scolastico di Via Varalli non affatto contenti di vedersi sfrecciare un'autostrada a meno di 50 metri dalle proprie aule;

- l'aggiudicazione definitiva della gara per il tratto Novate / Paderno, al momento provvisoriamente conferita in maniera del tutto segreta ed anonima al colosso civile Grandi Lavori Fincosit, a cui seguiranno sicuramente la Valutazione d'Impatto Ambientale e la relativa Conferenza dei servizi sul progetto definitivo ove le locali amministrazioni avranno la ghiotta occasione di difendere il progetto alternativo d'interramento.

Per concludere noto stranamente le seguenti anomalie:

- da parte della carta stampata che continua a battere il chiodo sulla mancanza di fondi e la consueta nenia sulla irrealizzabilita' della nuova Rho-Monza. E' vero che di soldi ce ne sono pochi ma questo tipo di notizie sparse a piene mani non fanno altro che raffreddare gli animi delle comunita' che potrebbero fraintedere sul fatto che la nuova Rho-Monza non si faccia mai. Ficchiamocelo bene in testa. Non è che se non interrano non realizzeranno mai la nuova autostrada. Forget it !!! SCORDIAMOCELO !!!! La faranno..la faranno inutile farsi illusioni. Quindi stiamo accuorti;

- da parte della politica e delle sue influenti azioni che fino ad oggi si sono rivelate fallimentari. Recentemente i Comitati hanno ricevuto un bel calcio nel sedere durante l'ultima commissione viabilita' e trasporti della Provincia. Smentendo in maniera vergognosa la delibera del Consiglio Provinciale dello scorso 1 Dicembre 2011 sulla necessita' di reperire i fondi per l'interramento della Rho-Monza, la giunta Provinciale è andata avanti per la propria strada come un bulldozer fregandosene delle regole e della gente. Senza interramento. Come possiamo ancora fidarci dei politici che smentiscono loro stessi nell'arco della stessa giornata ? Come possiamo confidare in enti amministrativi che se ne escono con proclami affermanti ''Speriamo che la Rho-Monza non la facciano mai '' ? SPERIAMO ????? Ma che vi votiamo a fare....???

Avviso ai naviganti: prima ho menzionato una mia personale ipotesi non suffragata da alcun fatto concreto ma solo da sano buonsenso, inesistente purtroppo alle italiche latitudini. Ma politicamente invitare a concentrarsi ora solo sulla tratta Baranzate/Novate tralasciando ''il problema Serravalle/Provincia'' significa non risolvere ma rimandare la questione oltre che spaccare il Tavolo Intercomunale ed affossare il Progetto Alternativo come faticosamente concepito. Si vuole fare il giuoco di De Nicola ? Litigare da soli ? Ognuno nel proprio orticello ? Benissimo che lo si dica chiaramente. Patti chiari amicizia lunga.

lunedì 11 giugno 2012

Inbituminati






Ci stanno sommergendo con tonnellate di bitume. Tra un po' lo potremo comprare direttamente presso i supermercati, magari in offerta a prezzi stracciati. Perchè in Lombardia i grandi soloni, quelli che decantano la tanto famigerata ''eccellenza Lombarda'', non si sono ancora resi conto che l'economia della Regione non si rilancia saturando qualsiasi interstizio territoriale libero. Dal boom degli anni 60 è stata una escalation della mobilita' su quattro ruote. Grazie alla sinergica alleanza Stato/Fiat si decise che tutto quanto rigurdasse il popolo italiano e le sue cose dovesse spostarsi su gomma. Poi arrivarono gli stranieri d'oltralpe, i giapponesi, gli americani che inondarono il Belpaese con le loro creature biturbo, a trazione integrale, ecodisel, ecc ecc. Pure oggi in un momento di crisi nera gli spot pubblicitari martellano quotidianamente i nostri nobili attributi con l'ultimo modello ecocompatibile dotato di macchinetta per bere direttamente il caffè mentre sei alla guida. Nel 1998 ebbi la fortuna di visitare l'Australia insieme alla mia consorte. Rimasi stupito quando giunsi a Sidney. Non ci volevo credere !!! Sembrava si fosse avverato il futuristico sogno di Gene Roddenberry, l'ideatore della mitica serie fantascientifica Star Trek. Come un bambino sorpreso dai regali di Natale rimasi a bocca aperta stupefatto ammirando la prima monorail della mia vita, una metropolitana di superficie che viaggiava in mezzo ai grattacieli del centro a circa 20 metri dal suolo. Mi ricordo che una delle fermate della monorail si raccordava direttamente con il sesto piano dell'edificio di una banca locale. I dipendenti al termine dell'orario di lavoro, si trasferivano al piano indicato in ascensore, salivano sulla monorail ed in men di venti minuti si ritrovavano direttamente alla periferia della citta', magari direttamente a casa. Senza l'ausilio di alcun mezzo alimentato a benzina. Soffro paragonando la reale utopia d'oltreoceano con la tragica miopia lombardo-milanese. Siamo nel 2012 e nulla si è fatto in Italia ma soprattutto nella nostra Regione per potenziare la mobilita' sostenibile di massa. Da noi preferiscono fare le Rho-Monza ad cazzum e non potenziare linee metropolitane, ferroviarie, tramviarie o filoviarie. Ma veniamo ai dati nudi e crudi. Facciamo un raffronto tra alcune aree metropolitane europee situate in zone geografiche pianeggianti e le cui popolazioni almeno in termini numerici si equivalgono (Rapporto Pendolaria 2009 di Legambiente):

Fatto 100 il numero dei km delle infrastrutture per il trasporto di cose e persone...

Londra 7.5 milioni di abitanti

Km Metropolitane: 38%
Km Ferrovie Regionali: 32%
Km autostrade: 30%

Parigi  11.5 milioni di abitanti

Km Metropolitane: 15%
Km Ferrovie Regionali: 42%
Km autostrade: 43%


Madrid  6.5 milioni di abitanti

Km Metropolitane: 21%
Km Ferrovie Regionali: 25%
Km autostrade: 54%

Lombardia 8.5 milioni di abitanti

Km Metropolitane: 8%
Km Ferrovie Regionali: 28%
Km autostrade: 64%

Come si puo' notare solo in Lombardia esiste una sproporzione pazzesca tra km autostradali e linee metropolitane/ferroviarie. Infatti 5 giorni su 7 le tangenziali milanesi sono perennemente congestionate. Ma invece di seguire il trend delle altre citta' europee che investono pesantemente sul trasporto ferro/rotaia, in Lombardia si fa esattamente il contrario. A Londra stanno costruendo una linea ferroviaria in sotterranea di 180 km (!!!) collegante gli estremi occidentali ed orientali della citta'. Da noi si brucia tutto il terreno disponibile, la maggior parte agricolo, per costruire la Tem, la Bre.Be.Mi, la Rho-Monza e altre catramose mostruosita': con la evidente conseguenza che se alla percentuale di cui sopra aggiungiamo gli 800 km di autostrade che costruiranno in Lombardia, avremo un quadro poco rassicurante della situazione. Ovvero circa il 90% del trasporto persone/cose si attuera' su strada !!!! Milioni di camion e di auto che circoleranno in Lombardia. Evviva. Con il prezzo della benzina ormai a livelli inimmaginabili ed i pedaggi, pesanti, che dovremo corrispondere. Un vero business per i costruttori civili, per i concessionari autostradali, per le banche finanziatrici in pectore delle opere. E a noi Lombardi ? Distruzione del territorio, inquinamento a palla (ma ormai la Padania come ben sappiamo sta trasformandosi in uno dei luoghi piu' insalubri del pianeta...) incremento a dismisura del traffico e diminuzione delle aspettative di vita: finalmente potremo accedere con sommo gaudio alle efficienti strutture sanitarie tanto decantate dal duca Formigoni, quello delle paternali urbi et orbi alle italiche popolazioni da un panfilo ancorato a Porto Cervo lo scorso Ferragosto. Ammalarsi di cancro sara' come prendere un normale raffreddore. I cicli di chemioterapia si sostituiranno alle aspirine. E per i bambini il broncostimolatore diverra' un gadget alla moda meglio ancora dell'I-Phone di ultima generazione. Ma non vi preoccupate. Almeno a Novate avremo un fantastico cimitero-giardino pronto ad accogliere le nostre spoglie. E mentre i nostri figli, tra un respiro asmatico e l'altro, giocheranno nello spazio a loro dedicato, noi eternamente riposeremo, consci di aver lasciato ai nostri eredi un posto di merda in cui vivere. E tutti coloro che a stento riusciranno a sopravvivere, magari portandosi appresso una bombola ad ossigeno caricata sulle spalle collegata ad uno stramaledetto e fastidioso sondino infilato nel naso, potranno finalmente continuare a scorazzare liberi sulle strade Lombarde sganciando un cospicuo obolo sia alle compagnie petrolifere che alle Milano Serravalle di turno. Ahhh che meraviglioso futuro ci aspetta in Lombardia.....


MA NE VALE LA PENA ?









giovedì 7 giugno 2012

Kamikazzen







Aereopilota volontario giapponese che, sul finire della seconda guerra mondiale, effettuava missioni suicide contro le truppe alleate nel Pacifico. Questa è la definizione data al vocabolo Kamikaze. Un eroe al contrario che in nome di un esasperato e nichilista amor patrio sacrificava la propria vita per l'onore della nazione nipponica. Tutto l'opposto dei kamikazzen o kamikazzonen nostrani. Nella giornata di ieri in un'unica tornata abbiamo assistito ad un doppio knock out pugilistico inflitto all'ormai defunta credibilita' politico istituzionale italiana. Lamentiamoci poi se gli altri paesi non vengono ad investire nel Bel Paese.
Sergio De Gregorio, in arte Sancho Pancha du Napoli, è stato salvato al Senato dagli arresti domiciliari richiesti dai magistrati di Napoli, in riferimento all'accusa di appropriazione indebita di 20 milioni di euro per finanziamenti al quotidiano l'Avanti.
Il duca Formigoni, invece, quello delle firme elettorali false tramite cui abusivamente ricopre la posizione di Presidente della Regione Lombardia per la quarta volta, è stato salvato dalla mozione di sfiducia perorata dal PD per le vacanze ai Caraibi finanziate dal faccendiere Piero Daccò, mozione perorata a sua volta da un altro ''vacanziere giustificato''. Tal Gaffuri presenta la mozione ed il giorno della delibera va in ferie !!!
I franchi tiratori hanno salvato le terga ad entrambe. Al Senato quasi tutti i colori politici hanno aiutato De Gregorio. Si insinua anche il sospetto di un biscottone tra i due ex maggiori partiti italiani. Un Do ut des alla matriciana della serie ''ti paro il culo con De Gregorio se mi pari il mio per Lusi''. Ogni riferimento ovviamente è puramente casuale.
La Lega dei Pataccari, quella che affermava di essersi pulita e sbiancata dopo l'epurazione del suo tesoriere e dei componenti del cerchio magico, ha lanciato il salvagente al duca.Tutto quindi è finito in festa, un confraterno Animal Party collettivo che per un giorno ha collegato Milano e Roma.
Mi sembra ormai pleonastico che l'incavolatura del cittadino italiano onesto e quotidinamente sodomizzato abbia ormai superato i livelli di guardia. Abbiamo in Parlamento le stesse identiche persone corrotte che stanno ancora decidendo il destino del nostro Paese. Loro continuano a pontificare alla nostre spalle. Parlano e straparlano alla televisione.Il nostro nuovo Premier sta tirando a campare un giorno strattonato dagli zombies il giorno dopo dai rappresentanti du Pilu. Basta !!! Andatevene a casa. Ogni vostra decisione si ripercuote inesorabilmente ad ogni tornata elettorale. Stiamo ampiamente dimostrando loro che li odiamo, disprezziamo, disgustiamo eppure ogni volta si ripresentano con la loro faccia da tolla.

MANDATECI AL VOTO !!! SUBITO ADESSO !!!!
CACCIAMOLI PER SEMPRE DALLE NOSTRE VITE MA SOPRATUTTO RICORDANDO LE LORO MALEFATTE IMPEDIAMO LORO DI RIENTRARE !!!





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mercoledì 6 giugno 2012

No tienen respuesta



Eccolo qua l'homo novus.

31 marzo 2008 Annozero

Santoro: ''Siccome lei (Casini) ha garantito per Totò Cuffaro, se le cose si mettessero male da un punto di vista giudiziario, sarebbe anche lei a trarne delle conseguenze?'

Casini: ''Beh, questo è ovvio ... mi assumo la responsabilità politica, l'ho detto davanti al Paese.''

Il 23 gennaio 2011 Toto' Cuffaro, ex presidente della regione Sicilia, fu condannato a 7 anni per i suoi rapporti con la mafia.

Casini assunse la sua personale responsabilita' politica. Ovvero rimase tranquillamente in Parlamento a 10mila euro al mese con tanti sorrisi e strette di mano degli altri leader politici.

Ma in Argentina non scherzano. Dopo anni di dittatura militare ed una crisi economica da far accapponare la pelle, la gente bada al concreto. Infatti il nostro ipocrita responsabile dell'Unione dei Carcerati durante un intervista con un'emittente di Buenos Aires, Radio Belgrado, è stato subito messo alle strette dal locale conduttore Franco Arena. Manco il tempo per i convenevoli e subito zaaac la domanda a bruciapelo:

"Viene qui in Argentina con un ' importante delegazione dopo esser stato in Uruguay e Cile. Intanto agli italiani all'estero hanno tolto l'assistenza per le medicine. Noi siamo utili alla politica solo quando serve. In un momento di crisi per il vostro paese come potete venire in Sud America a fare un tour ? Come puo' lei appoggiare il Vostro premier che è il rappresentante delle banche internazionali che si approfitta dei cittadini ?''.

Hai capito il Franco. Pane al pane. Altro che i servi giornalai del nostro paese che intervistano i politici in ginocchio e non osano replicare alle banalita' che proprio il Casini ci propina. Parla di responsabilita'. Lui che per anni è stato con Berlusconi appoggiando il suo scellerato governo e che per il nostro paese non ha mai fatto una fava.

Casini: "Monti è rappresentante dell'eccellenza italiana. La spedizione in Argentina, Cile e Uruguay è stata quasi a costo zero. E poi in Cile mi sono pagato tutto io perchè sono andato come presidente dell'internazionale democristiano. Quei movimenti di pullman che vede sono frutto di un'iniziativa del Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero) organizzata dall'onorevole Merlo".

Chiusura finale di Arena no tienen respuesta, no tienen respuesta.

NON HANNO RISPOSTE


giovedì 31 maggio 2012

No Tar No Party

.....ad eccezione delle comunita' di Paderno, Novate, Cormano e Bollate


Apprendo con rammarico l'esito del ricorso inoltrato dal Comune di Paderno Dugnano presso il Tribunale Amministrativo Regionale di Milano contro gli espropri relativi alla Rho-Monza in territorio Padernese. Il ricorso è stato dichiarato, freddamente, irricevibile ed inamissibile. Come quando a scuola la maestra con una espressione disgustata ti restituisce ,schifata, un compito fatto male, porgendoti il foglio tra le dita della mano destra, turandosi nel contempo il naso, manco fosse uno straccio puzzolente.

Come avete potuto disturbare codesto Tribunale con una tal irricevibile richiesta ?

Sono deluso ma non troppo.

DELUSO perchè mi ero illuso che la giustizia italiana facesse a fettine un crimine contro l'ambiente, il territorio e la cittadinanza. Solo un folle potrebbe approvare la costruzione di un'autostrada in mezzo alle comunita' cittadine. La fregatura è che nel nostro Paese, grazie ai nostri moribondi governanti sia di centrodestra che di centrosinistra, non sono stati creati gli strumenti giuridici idonei per proporre una class action ''american style'' veramente efficace e dirompente. Quella che per dirla tutta fa vedere i sorci verdi ai grossi potentati economici. Per tutelare ''gli amici'' dei poteri forti hanno ridotto e sminuzzato l'istituto della class action ad una mera ed innocua ''puzzetta di formica''. Portando a paragone la vicenda Rho-Monza, non sussistono infatti gli estremi per proporre una class action contro la Pubblica Amministrazione in quanto mancano i requisiti previsti dalla legge (D.Lgs 198/2009) ovvero:

- non esiste violazione di termini o mancata emanazione di atti amministrativi generali obbligatori;
- non esiste violazione di obblighi contenuti in carte di servizi;
- non esiste violazione di standard qualitativi ed economici;
- non esistono omissioni di esercizio di poteri di vigilanza o di controllo o sanzionatori.

OBIETTIVO perchè conscio degli aspetti legali legati alla vicenda.  Puntare sul ricorso contro gli espropri cercando di bloccare la Rho-Monza è stata un'operazione di pura follia in termini sia sostanziali che temporali.
Il ricorso era gia' stato battezzato prima ancora di essere presentato. Mi dispiace molto per il vicesindaco di Paderno, Bogani ,che si era dichiarato ottimista. Pero' una notazione al legale che ha condotto la vicenda deve essere fatta. Qualsiasi studio legale in Milano, specializzato in diritto amministrativo, avrebbe vivamente sconsigliato il proprio cliente dal presentar ricorso in questo particolare momento. Quindi i soldi dei contribuenti padernesi sono stati polverizzati in un batter di ciglio. Ecco perchè sornione il legale di Serravalle ha portato a termine il suo compito senza proferire parola intascandosi nel contempo una lauta e corposa parcella. Facile come bere un sorso d'acqua. Caro Bogani non se la prenda: non volevo rimproverarla perchè sono al corrente della sua opera meritoria riguardo alla Rho-Monza che dovrebbe essere solo apprezzata e non denigrata. Solo un suggerimento: astenersi dai pifferai magici.

PERCHE' ?


Perchè quando si ricorre alla giustizia amministrativa bisogna procedere per gradi. A partire dalla genesi del contenzioso. Seguitemi se ne avete il tempo ma soprattutto la pazienza, nei meandri della legislazione.

Il ricorso doveva essere fatto in concomitanza dell'emissione del progetto preliminare. Ora era da escludersi in partenza la possibilità di una azione giudiziale nei confronti del progetto preliminare:
-  sotto il profilo sostanziale, in quanto Serravalle aveva correttamente svolto la procedura prevista dalla legge per l’approvazione del progetto preliminare (art. 165 D.Lgs 163/2006 e smi);
- sotto il profilo procedurale in quanto, essendo stato approvato il progetto preliminare con provvedimento del febbraio 2009 erano ampiamente decorsi i termini per impugnarlo (entro 60gg dall'approvazione ...figuriamoci).

In ambito stragiudiziale inoltre si erano esaurite, con esito negativo,  tutte le possibilità partecipative previste dalla legge (Conferenza dei servizi) per opporsi al progetto preliminare. I Comitati non c'erano (ma erano stati invitati ?), nessun privato si è opposto e solo i Comuni di Paderno e Novate avevano dato parere negativo (si ringraziano i Comuni di Cormano e Bollate che per scelte puramente ''politiche'' avevano votato a favore..)

Che si fa ora ?


Si deve attendere l'approvazione sia del progetto definitivo che quello esecutivo messi a gara. 
Sulla possibilità di intervenire stragiudizialmente sul progetto definitivo ed esecutivo, si deve far riferimento all'art. 166 del D.Lgs 163/2006, che disciplina l’approvazione dei medesimi relativamente alle infrastrutture strategiche, così come effettivamente viene classificata la nuova Rho-Monza.

Tale norma prevede che “Il progetto definitivo è rimesso da parte del soggetto aggiudicatore (Provveditorato alle Opere Pubbliche delle Regioni Lombardia e Liguria), del concessionario (Società Milano Serravalle) o contraente generale, a ciascuna delle amministrazioni interessate dal progetto rappresentate nel CIPE e a tutte le ulteriori amministrazioni competenti a rilasciare permessi e autorizzazioni di ogni genere e tipo (compresi quindi i Comuni interessati alla vicenda Rho-Monza), nonché ai gestori di opere interferenti (.....). Le pubbliche amministrazioni competenti e i gestori di opere interferenti possono presentare motivate proposte di adeguamento o richieste di prescrizioni per il progetto definitivo o di varianti migliorative che non modificano la localizzazione e le caratteristiche essenziali delle opere, nel rispetto dei limiti di spesa e delle caratteristiche prestazionali e delle specifiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare”.

In sostanza le pubbliche amministrazioni competenti e i gestori di opere interferenti potrebbero quindi intervenire sul progetto definitivo, riproponendo le modifiche  non accolte  in sede di approvazione del progetto preliminare.

Esistono pero' dei limiti espressamente previsti dalla norma:

Infatti possono essere presentate, motivate proposte di adeguamento o richieste di pre­scrizioni per il progetto definitivo o di varianti migliorative che presentino (è da intendersi, a pena di ammissibilità) due requisiti:
1) non possono modificare la localizzazione e le caratteristiche essenziali dell'opera;
2) devono rispettare i limiti di spesa, le caratteristiche prestazionali e le speci­fiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare.

Rimane pertanto un margine di variazione piuttosto limitato, che potrà far riferimento, ad esempio, ad aspetti tecnici o opere complementari (viadotti o rilevati, sottopassi, deviazioni stradali, ecc.) ma non potrà stravolgere l'assetto già approvato né alterarne sostanzialmente la spesa.

( qui sta' la fregatura a conferma dell'emerita fesseria del De Nicola quando afferma che dopo l'aggiudicazione della gara si potra' chiedere all'impresa aggiudicatrice di verificare l'interramento...mma ddove ?)

Entro tali limiti, il progetto definitivo, presentato dal vincitore dell’appalto concorso, potrà quindi essere oggetto di osservazioni da parte delle amministrazioni competenti (i Comuni ).
Le amministrazioni interessate  non sono tuttavia i soli soggetti che possono  intervenire nell'approvazione del progetto definitivo.
Infatti, la norma prevede, al comma 2, che  il soggetto aggiudicatore, concessionario o contraente generale, comunichi l'av­vio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità ai privati interessati alle attività espropriative ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241.
A seguito dell’avviso di avvio del procedimento,  i privati interessati dalle attività espropriative potranno dunque presen­tare osservazioni al soggetto aggiudicatore, che dovrà valutarle per ogni con­seguente determinazione.

Al fine della verifica delle possibilità di altri soggetti di partecipare  all’approvazione del progetto definitivo, occorre richiamare la procedura prevista dalla medesima norma per la “veicolazione” delle suddette osservazioni:

infatti, l’ultimo comma dell’art.166 del D.Lgs 163/2006 prevedeva che ”Le proposte e richieste sono acquisite dal Ministero a mezzo di apposita Conferenza di servizi, convocata non prima di trenta giorni dal ricevimento del progetto da parte dei soggetti interessati e conclusa non oltre il termine di novanta giorni di cui al presente comma ..''
Tuttavia, ai sensi  dell’art. 4, comma 10-bis D.L. 70/2011 “ai progetti preliminari   già approvati dal CIPE alla data di entrata invigore della legge di convensione del DL 70/211 conntinuano ad applicarsi le disposizioni  degli artt. dal 165 al 168 del Codice dei contratti pubblici ….nel testo vigente prima della medesima data” e, dunque, al caso nostro.
Orbene, dalla presenza di una conferenza di servizi, quale modulo parrtecipativo procedimentale  acceleratorio e contestualizzante, protrebbe desumersi la facoltà (ma si badi bene, non l ‘obbligo) da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche delle Regioni Lombardia e Liguria, di convocare i Comitati, i quali  non potranno tuttavia incidere sulla decisione da adottare, trattandosi di fatto (l’invito), puramente facoltativo, la cui mancanza non è censurabile (Consiglio di Stato sez. VI, 6 settembre 200, n. 6480) (della serie i diretti interessati ovvero i cittadini valgono meno del due di picche...)
Solo i Comuni interessati dall’intervento e i privati potranno quindi avere in tale fase un peso “istituzionale” sulla decisione e dovranno essere obbligatoriamente “ascoltati”.
Infatti, se dopo la chiusura della Conferenza dei servizi, risulta non essere stato invitato un soggetto competente, allo stesso è immedia­tamente rimesso il progetto definitivo con facoltà di comunicare al Ministero la propria eventuale proposta entro il successivo termine perentorio di novanta giorni; la proposta è comunicata al CIPE per l'eventuale integrazione del provvedimento di approvazione.
Al fine di verificare l’effettivo “peso” che tali interventi possono avere sulla  approvazione del progetto definitivo, occorre inoltre stabilire la tipologia della suddetta Conferenza dei servizi (preliminare, istruttoria, decisoria) e la disciplina ad essa applicabile.
Relativamente alla tipologia di Conferenza, l'art.166 del D.Lgs 163/2006  precisa che “La conferenza di servizi di cui al comma 3 ha finalità istruttoria e ad essa non si applicano le previsioni degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, in materia di conferenza di servizi”.
Non è quindi  la Conferenza dei servizi a decidere secondo il normale criterio della “prevalenza”  delle posizioni espresse (art. 14- ter comma 6-bis), emamando l’atto conclusivo del procedimento, ma è il CIPE che, dopo che il Ministero ha  formulato la propria  proposta, sulla base ''della compatibilità delle proposte e richieste pervenute da parte delle pubbliche amministrazioni competenti e dei gestori di opere interferenti con le indicazioni vincolanti contenute nel progetto preliminare approvato”,  approva ''con eventuali integrazioni o modificazioni, il progetto definitivo (…)''.
L'approvazione del progetto definitivo sostituirà ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consentirà la realizzazione e, per gli insediamenti produttivi strategici, l'esercizio di tutte le opere, prestazioni e attività previste nel progetto approvato. Gli enti locali provvederanno poi all'adeguamento definitivo degli elaborati urbanistici di competenza.
Sulle suddette osservazioni, non si esprimerà quindi la Conferenza di servizi ma solo il soggetto aggiudicatore (Ministero), le cui valutazioni saranno poi vagliate dal CIPE, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Alla conferenza possono inoltre partecipare  i concessionari (Società Milano Serravalle) ed i contraenti generali, con funzione di supporto alle attività istruttorie.

Una volta chiuso il procedimento, alla scadenza del novantesimo giorno dalla data di ricezione del progetto definitivo da parte di tutti i soggetti invitati alla conferenza competenti al rilascio di permessi e autorizzazioni, il Ministro delle infrastrutture formula al CIPE a mezzo della struttura tecnica la proposta di approvazione o rinvio del progetto a nuova istruttoria, tenendo conto di tutte le proposte di prescrizioni o varianti acquisite agli atti.

Questi sono i limiti oggettivi e soggetivi di intervento di privati, Amministrazioni interessate e Comitati all’interno della procedura di approvazione del progetto definitivo.
Nell’ipotesi in cui le richieste di modifica al progetto preliminare non vengano accolte in sede di  approvazione da parte del CIPE, nei limiti sopra indicati (non possono modificare la localizzazione e le caratteristiche essenziali delle opere; devono rispettare i limiti di spesa, le caratteristiche prestazionali e le speci­fiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare)  sarà da valutare la possibilità di intervenire in sede  giurisdizionale impugnando l’approvazione del progetto definitivo.

Ciò distinguendo la legittimazione di privati, Comitati e amministrazione interessate.

Bisogna premettere che in sede giurisdizionale non sarà sindacabile il merito  dell’azione amministrativa, ovvero l’opportunità della scelta operata dalla ammnistrazione  in merito al progetto definitivo, bensì, solo ed unicamente, eventuali vizi di legittimità sotto il profilo:

- dell’eccesso di potere per difetto di istruttoria, contraddittorietà o difetto di presupposto, disparità di trattamento (ad es.:mancato riscontro delle osservazioni, mancato esame della docuementazione prodotta, diversa metodica di esecuzione  in altro tratto di strada con le medesime caratteristiche);

-  violazione di legge per mancato rispetto della procedura di approvazione prevista dalla legge (ad es. mancata consultazione delle amministrazioni interessate, mancato avviso di avvio del procedimento ai privati).

Sarà quindi da verificare chi siano i soggeti legittimati  a tale impugnazione.

Lo saranno sicuramente i soggetti privati lesi dall’approvazione del progetto e le amministrazioni  interessate che hanno proposto osservazioni e proposte di modifica, quali soggetti istituzionali esponenziali di interessi pubblici diffusi.

Quanto ai Comitati spontanei, non hanno di regola legittimazione ad agire nell’ordinamento italiano. Esisterebbe pero' una chance. Trattandosi di questioni ambientali, i comitati vedrebbero riconosciuta la propria legittimazione ad agire contro un progetto che lede  un interesse ambientale, “purchè venga  verificata  la sussitenza di una pluralità di indici, riferiti in particolare alle finalità statutarie, al grado di rappresentativita' alla maggiore  o minore risalenza temporale dell’associazione, alle inizative ed azioni intraprese per la tutela degli interessi di cui la stessa si proclama portatrice nonché al concreto e stabile collegamento con un dato territorio tale da  rendere  localizzabile  l’interesse  esponenziale dell’associazione” (TAR Lecce, Puglia  n. 2010, n. 2869; cfr. anche Cons Stato sez. VI n. 6554/2010, Cons. Stato n. 3107/2011). Entro tali limiti, i Comitati vedrebbero legittimata la loro azione avanti il G.A.

Quindi i Comitati ed i Comuni devono far sentire la voce grossa proprio nella fase successiva all'aggiudicazione. Di quseto passo comunque tra ricorsi e controricorsi i lavori nel tratto Novate - Paderno non inizieranno se non tra un anno qualora l'interramento passasse altrimenti lotta dura senza paura.

Alternative ? Continuare a rompere le balle fino all'esasperazione. Avremo un'altra Val di Susa in Provincia di Milano ? Puo' darsi.








martedì 29 maggio 2012

L'inbuto novatese


Mentre in Regione Lombardia l'assessore alle Infrastrutture e Mobilita' Raffaele Cattaneo durante il Tavolo Infrastrutture per Expo, trovava il modo di smorzare gli allarmi lanciati nei giorni scorsi, secondo cui le opere propedeutiche a Expo 2015 sarebbero in ritardo, sul versante Rho-Monza la situazione è in continua evoluzione. Il timore che l'intera opera non venga inaugurata in occasione dell'avvio dell'esposizione rimane fondato. Come fondate sono le difficolta' relative al finanziamento della medesima.

Ma se sul fronte Serravalle (la tratta Novate - Paderno) le bocce sono ferme in attesa di conoscere il nominativo dell'impresa aggiudicataria del blasfemo progetto al netto dell'interramento tuttora negato, sul versante Autostrade per l'Italia (la tratta Baranzate - Novate) lo stato dell'arte è prossimo all'inizio dei lavori. Il nodo cruciale è rappresentato dal cosiddetto collo di bottiglia ove l'attuale provinciale da due carreggiate confluisce in un'unica strada a doppio senso di marcia in prossimita' della linea ferroviaria FNM Milano - Saronno, al confine tra i comuni di Bollate e Novate. Il restringimento tanto detestato dai Novatesi piu' illusi, quelli con il paraocchi ed il cervello immerso nella formalina, che ritengono il progetto provinciale un toccasana alle loro misere esistenze in quanto ''finalmente'' potranno raggiungere senza intoppi il posto di lavoro od il supermercato Esselunga, dimenticando che per Novate non è previsto alcun accesso alla nuova autostrada. Quindi se vorranno recarsi a Leroy Merlin ad ovest dovranno risalire come Annibale la Milano - Meda fino a Como per imboccare la loro tanta agognata autostrada. Posso democraticamente battezzarli imbecilli ? Orbene IMBECILLI !!!

Lo scorso Novembre la Regione Lombardia aveva invitato Autostrade a valutare una soluzione progettuale alternativa al sopramenzionato inbuto Novatese. Raccogliendo le osservazioni del VIA integrate dalle note dei Comitati e del plesso Scolastico ITCS Erasmo da Rotterdam di Bollate in merito alla criticita' relativa alla vicinanza della nuova autostrada al plesso scolastico bollatese, Autostrade per l'Italia ha ipotizzato per la trincerizzazione della Rho-Monza nel tratto compreso tra l'attuale ponte ferroviario e la prima rotonda in direzione est, un computo estimativo pari a 30 Milioni di Euro !!! Ovvero 100.000 Euro al metro lineare. Fate le vostre legittime valutazioni ripensando che l'intero Progetto Alternativo di Interramento previsto dai tecnici estensori era stato valutato 40 milioni di Euro per l'intera tratta Novate - Paderno.Ripeto 30 milioni di Euro per trincerare 300 metri di tratto autostradale. Costruire autostrade in Italia è peggio che trovare l'oro nel Klondike. Ma come dice l'incommentabile camerata De Nicola è tutta colpa dei Comitati e del loro pizzo ambientale.

Ora le annotazioni del VIA sono passate nelle mani del Ministero dell'Ambiente che dovra' valutarle e renderle eseguibili oppure no. Sui 30 milioni in piu' dovra' essere il Ministero delle Infrastrutture a metterci il becco. Poi ragazzi si partira' entro fine anno.

Faccio quindi un appello al Comitato di Paderno. Come potete constatare Novate è il crocevia dei destini della Rho-Monza. E' la Stalingrado della lotta di tutti i Comitati ed i Comuni che vogliono interrare la Rho-Monza. Se si cade a Novate per Paderno non esisteranno speranze. Se invece si trincerizza su Novate a Paderno rimane qualche chance di interrare in quanto un'autostrada non potra' essere realizzata come i saliscendi delle montagne russe.

Ora signori tocca ancora a noi. Se ciascuno pensa di coltivare il proprio orticello siamo spacciati. Nessuno osi pensare ''ma sì che si risolva il nodo autostradale di Novate tanto a Paderno non si fara' nulla''. Col cavolo. Vi rammento quanto De Vincenzi di Serravalle aveva esposto durante l'ultima Commissione Provinciale: se a Novate Autostrade per l'Italia va in trincea anche Serravalle si adeguera'. Che si vuol fare ? Proviamo una collaborazione fondata sul mutuo soccorso. Novate da' una mano a Paderno per impedire la realizzazione delle 14 corsie e del ponte di Brooklyn e Paderno da' una mano a Novate per l'interramento nel tratto di competenza. Checchè ne dica il caro De Nicola che si riempie la bocca di esigenze sovranazionali vorremmo far presente che l'attuale zona residenziale novatese e bollatese a ridosso dell'attuale SP46 esisteva prima ancora che la strada fosse costruita. E così pure il PLIS della Balossa, il Plesso Scolastico ITCS Erasmo da Rotterdam di Bollate, le scuole e l'oratorio novatesi ecc ecc. Tra centrodestra e centrosinistra hanno dapprima voluto realizzare una provinciale. In mezzo ai paesi. Ora vogliono infilarci a forza nel posteriore un'intera autostrada. Ma è legittimo tutto cio' ? Anche in nome delle esigenze sovranazionali ? Soprattutto se imposto da una moribonda classe politica che non ci rappresenta piu' a nessun livello ? Chi diavolo rappresentano ora Podesta' e De Nicola ? Sono rimasti soli con i loro amici che vogliono realizzare questa strada. Speculano sulle strade per sprecarli nelle spese sanitarie. A Novate nessuno lo dice a chiare lettere ma il numero di cittadini ammalati di forme tumorali è aumentato a livello esponenziale nell'ultimo decennio. Vogliamo crepare tutti per le esigenze della nazione ?
A Parma hanno impedito che fosse realizzato un inceneritore. Che si fa con la Rho-Monza ?
Meditate gente...meditate....