martedì 3 luglio 2012

Fantasmi istituzionali

Podesta' si prepara all'udienza

''Avete i certificati elettorali, usateli...''. Così ordino' Guido Podesta' a tale Clotilde Strada in occasione della raccolta firme a sostegno delle liste del Partito du Pilu per le regionali e provinciali del 2010. E così fecero. La Clotilde, all’epoca responsabile della raccolta firme del PdL, ed altre otto persone. Con le loro manine fatate falsificarono 608 firme per le elezioni regionali, per cui era candidato alla poltrona di governatore Roberto Formigoni, e 308 per le provinciali, per cui era candidato proprio Podestà: un bell'esercizio di calligrafia necessario per la presentazione della lista regionale “Per la Lombardia ” e quella provinciale “Il popolo della Libertà – Berlusconi per Formigoni”.

Ma sentiamo dalla viva voce della cara Clotilde la sua aberrante testimonianza:

''Sarebbe stato difficile sostenere il rinnovo dei contratti se ci fossero stati problemi sulla presentazione delle liste. Nonostante tutti gli sforzi, giunti verso le 18 non si era raggiunto il minimo di firme necessario per la presentazione delle liste. Non sapendo cosa fare chiamai Podestà, essendo lui il responsabile politico, e gli rappresentai la situazione per la quale mancavano le firme. Podestà mi chiese se io ritenessi vi fosse la necessità della sua presenza in sede, cosa che io gli confermai subito. Venne in sede due ore dopo intorno alle venti, mentre tutti noi stavamo mangiando qualcosa in sede. Podestà si sedette insieme a me e alle altre persone presenti, chiacchierando. Poi si alzo’ per andarsene. Io lo fermai nel corridoio e gli chiesi indicazioni su cosa fare, poiché non si era raggiunto il numero di firme necessario e non c’era più tempo di farlo, unico motivo per cui gli avevo chiesto di venire in sede. Gli ribadii che ormai avevamo raschiato il fondo del barile delle nostre possibilità e che certamente non eravamo in grado di raccogliere le firme necessarie. A questo punto Podestà avrebbe consigliato di usare i certificati elettorali, anche in vista dell’imminente scadenza dei contratti dei collaboratori del partito, il 30 agosto 2010. Tornai nella sala riunioni dove c’erano gli altri, ivi compresi i consiglieri provinciali rimasti, Mardegan, Martino, Turci e Calzavara. Dissi loro che Podestà aveva detto di usare i certificati elettorali, e a quel punto ciascuno dei consiglieri ha preso gli elenchi, compilandoli con le generalità delle persone e apponendone invece loro le firme e poi autenticandole. Ovviamente a questa compilazione degli elenchi parteciparono anche altri presenti, ma non sono in grado di dire chi, perché c’era un notevole via vai, mentre io, dopo avere trasmesso ai consiglieri e agli altri le direttive di Podestà, mi sono recata nella stanza del coordinatore regionale per raccogliere gli elenchi che cominciavano ad arrivare dalle altre province”.

Qundi l'allora maggior partito di tutta la penisola, il partito dell'Ammmorre, non era riuscito in tempo utile a raggranellare le firme necessarie. Vennero chiamati in causa il sig. Paolino Paperino, il sig. Pippo, Nonna Papera e tutto il mondo di Topolinia e Paperopoli messi insieme. Nel frattempo la maggior parte dei presunti Paperino o zio Paperone sottoscrittori, sono stati ascoltati dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri e non hanno riconosciuto le loro firme oppure hanno dichiarato di averle apposte, ma per altre liste elettorali. Per questo motivo oggi, per Guido Podesta', è stato richiesto il rinvio a giudizio e dovra' rispondere di falso ideologico il prossimo 12 Ottobre in occasione della prima udienza preliminare. Caro il mio Guidone ti faranno un bel servizio di barba e capelli: avrai un invidiabile crapino !!!

Noi poveri miserrimi cosa potremmo dire ? Che non solo abbiamo un abusivo occupante le istituzionali stanze di Palazzo Lombardia - il duca Formigoni - ma anche un imbroglione in quel di Palazzo Isimbardi in Provincia.
Per quanto concerne la questione Rho-Monza i cinque comuni ed il relativo progetto alternativo hanno sbagliato destinatario. Si è cercato di dialogare con una persona che non avrebbe mai potuto essere nè candidata nè eletta. Un vero e proprio fantasma istituzionale.
Ma tutti lo sapevano. E nessuno si è finora dimesso.


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