Arroganza, cinismo, prepotenza e superficialita'.
Queste sono le doti principali dei managers nostrani che gestiscono l'azienda Italia. Ci voleva il dolore per le vittime decedute nel naufragio della Costa Concordia per evidenziare quanti cialtroni irresponsabili occupano posizioni nevralgiche in tutti i settori produttivi ed amministrativi del nostro beneamato paese. La tradegia della Concordia emerge in questi giorni in tutta la sua becera follia. Una nave di 115 mila tonnellate, lunga circa 282 metri, con un pescaggio di circa dieci metri, ospitante circa 4.200 passeggeri (di cui 1.000 costituito da personale di bordo) condotta sfrontatamente al pari di un pedalo' in prossimita' di una secca profonda solo fra gli otto ed i cinque metri. Come pretendere di far entrare una lattina di aranciata in una bottiglia di plastica da un litro. A Roma dicono: MA NUN C'ENTRA !!! Infatti la nave sperona lo scoglio del fondale e si apre uno squarcio di circa settanta metri lungo la fiancata sinistra della medesima. Il tutto per un fottutto rituale del mare: il famoso inchino o saluto all'isola. Risultato: ad oggi sei morti accertati e 29 dispersi. Incredibile poi il comportamento del comandante della nave tale Francesco Schettino. Dopo essere stato contattato dalla Capitaneria di Livorno, che richiedeva conferme sullo stato della nave a seguito dello speronamento, segnalato alle autorita' costiere solamente per diretto intervento telefonico di uno dei passeggeri che per vie traverse era riuscito ad allarmare i Carabinieri di Prato (!!!!), rispondeva candidamente: E' SOLO UN GUASTO TECNICO !!! Poi in compagnia di alcuni membri dell'equipaggio abbandonava la nave ed i passeggeri al loro destino scappando come un infame codardo, in barba alle basilari norme di comportamento che obbligano il comandante a coordinare, a bordo nave, le operazioni di soccorso ed evacuazione fino al termine delle operazioni. Leggete invece cosa in realta' è successo:
a sx ufficiale Capitaneria di Porto De Falco - a dx Schettino
“Parlo con il comandante?” dice l’ufficiale della Capitaneria di Livorno De Falco.
Dopo qualche secondo di pausa. “Sì, sono il comandante. Si sono Schettino”
“Allora, lei adesso torna a bordo, risale la scaletta e torna a prua e coordina i lavori”.
“Allora, lei adesso torna a bordo, risale la scaletta e torna a prua e coordina i lavori”.
Lui sta in silenzio.
L’ufficiale insiste. “Lei mi deve dire quante persone ci sono, quanti passeggeri, donne e bambini e lì coordina i soccorsi”
Lui: “Sono a bordo…. ma sono qui”.
“Comandante questo è un ordine, adesso comando io, lei ha dichiarato l’abbandono della nave e va a coordinare i soccorsi a prua. Ci sono già dei cadaveri”, dice l’ufficiale da Livorno.
Schettino alla parola cadaveri chiede: “Quanti?”.
Dall’altro capo: “Dovrebbe dirmelo lei. Cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e mi dice cosa si può fare, quante persone ci sono, e di cosa hanno bisogno”.
“Va bene, sto andando”.
Ma a quel punto il comandante raggiunge il molo dell'isola del Giglio e sale su un taxi.
Altro esempio di tipica cialtroneria Italica ? Ve lo ricordate il signor Francesco Maria De Vito Piscicelli ? No ??? Allora è giusto che ve lo rammenti io questo lurido personaggino. Il sig. Piscicelli è colui che subito dopo la scossa sismica che rase al suolo la citta' dell'Aquila in data 6 Aprile 2009, affermo' al telefono durante un colloquio con il cognato Pierfrancesco Gagliardi, intercettato dai Carabinieri:
"Alle tre e mezza di stanotte ridevo nel letto...".
«Qua possiamo piglia’ quello che ci pare». «Qua c’è da fare per 10 anni»
E mentre ridevano e si compiacevano centinaia di poveri abruzzesi morivano sotto il peso delle macerie. Loro pontificavano raggiungendo l'obiettivo di prendere soldi, pubblici e privati, dalla grande torta degli affari della ricostruzione in Abruzzo. Gli altri crepavano come sorci in trappola.
Piscicelli ''beccato'' al telefono
Il Piscicelli pero' è pure un tipo originale e narcisista. Talmente egocentrico da non poter sfuggire al richiamo della notorieta'. Infatti lo scorso 26 Dicembre 2011 in elicottero ha pensato bene di portare a pranzo la mamma 75enne atterrando direttamente sull'arenile in prossimita' di un esclusivo ristorante dell'Argentario detto il Cartello.
Colto sul fatto..
L’imprenditore si sarebbe giustificato dicendo di aver fatto una manovra d’emergenza mentre stava sorvolando il litorale di Ansedonia. Il vento soffiava tra i 25 e i 30 nodi. E la giustificazione di Piscicelli sarebbe, quindi, stata il forte vento. Ma per fare quella manovra l’imprenditore napoletano avrebbe dovuto chiamare l’aeroporto di Grosseto e segnalare, oltre alla sua presenza in cielo, anche quell’atterraggio fuori programma, su una spiaggia che lunedì non era nemmeno deserta. Risultato: denunciato per uso improprio di demanio marittimo.
E di questa gente priva di scrupoli l'Italia ne è piena....
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