I referendum abrogativi hanno passato il quorum. E stanno ottenendo l'effetto desiderato. Ovvero quattro tonanti SI espressi dal popolo Italiano sui quesiti riguardanti l'acqua, le centrali nucleari ed il legittimo impedimento. Se da una parte c'è chi ha remato contro invitando tutti a recarsi al mare piuttosto che alla famosa ''gabina'' elettorale, dall'altra sta saltando fuori il peggio dell'ipocrisia politica, disposta a tutto, a rimangiarsi la parola, pur di trovare terreno fertile per ottenere il consenso e tornare al potere. Il voto sui referendum è SOLO degli Italiani, non dei partiti. Men che meno dell'onorevole Bersani, oggi tutto guadente e frizzante, pieno di gioia e sorrisi nelle sue esternazioni.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. E andiamo a rileggerci alcuni dichiarazioni del Bersani.
Riguardo alla tariffazione dell'acqua e la privatizzazione del relativo servizio di distribuzione e manutenzione degli impianti idrici, così commentava nel lontano 2008: '' gli acquedotti italiani perdono metà dell'acqua che trasportano. È dunque ragionevole che le infrastrutture restino di proprietà pubblica, a garanzia degli interessi della collettività, ma è altrettanto ragionevole che queste infrastrutture siano gestite al meglio. Come faccio a perdere meno acqua, a depurarla meglio, a investire bene i soldi pubblici? Devo chiamare uno che sa fare quel mestiere lì... È tutto qua il tema!''
Infatti negli stessi territori che appoggiano il Bersani ed il suo partito hanno creato delle societa' di gestione idrica integrata ''quelli che sanno fare quel mestiere lì''. Che stanno facendo un bel business tanto che in alcuni comuni come per esempio a Bologna a Modena e a Ravenna stanno dibattendo un consiglio per aumentare le tariffe del 10% perché gli utenti di Bologna, Modena e Ravenna hanno consumato meno acqua.
Sul nucleare invece il 13 novembre 2007 il Bersani, allora ministro dello Sviluppo nel secondo governo Prodi, incontra il ministro dell’Energia americano Samuel Wright Bodman e riferisce '' il referendum del 1987 ha soltanto sospeso e non chiuso i piani nucleari dell’Italia; Italy is not out of nuclear power generation''. A conferma del fatto che le centrali restavano nell’orizzonte del governo italiano, Bersani in quell’occasione siglo' con Bodman il «Global nuclear energy partnership», un trattato bilaterale Italia-Usa per avviare proficui scambi d’informazioni sull’energia nucleare civile. L’accordo, concluse soddisfatto Bersani ''può giocare un ruolo importante nel modificare l’atteggiamento italiano nei confronti dell’energia nucleare''.
Capito il Bersani quello che oggi vorrebbe mandare a casa l'Imperatore ed i suoi cortigiani ??? Quello che oggi si fa bello affermando ''abbiamo vinto'' con il voto degli Italiani ???
QUINDI STATE ALL'OCCHIO.
HANNO PIU' ONESTA' INTELLETTUALE I COMITATI CHE QUESTI PROFESSIONISTI DELLA POLITICA...
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